STORIA DI MAY PICCOLA DONNA (Beatrice Masini)





STORIA DI MAY PICCOLA DONNA (Beatrice Masini) 👒 👧🏻

Editore
📚: Mondadori

⭐⭐⭐⭐⭐

April, May e June sono tre sorelle che insieme ai loro genitori (nel libro chiamati Pater e Mater) cambiano vita trasferendosi da Concord, la loro città natale, in una cittadina soprannominata Paradiso, in cui sta nascendo una comunità ideale, che io definirei anche primordiale. Tra semplicità e sacrificio, in una circostanza che non ha scelto, conosciamo una giovane May che, pur avendo quasi undici anni, per accettare la realtà che sta vivendo la reinventa nelle lettere scritte alla sua ‘ipotetica’ amica Martha.

“Per fortuna c’è la penna, e la carta e l’inchistro … E così lei scrive, scrive. Scrivendo può correggere la realtà, farla più bella.”

Proprio per la sua dedizione alla scrittura viene chiamata May, “Piccola Donna con la Penna in Mano, che scrive e scrive, perché le cose esistono quando le scrivo, esistono meglio, esistono di più.”
Ho scelto questa lettura in quanto già leggendo il titolo ‘Storia di May Piccola Donna’ senza neanche sfogliarlo, ho subito avuto l’impressione che in qualche modo avesse a che fare con la DONNA SCRITTRICE che più mi rappresenta ovvero L. M. Alcott. Infatti, non mi sbagliavo in quanto l’autrice, nel raccontarci la vita secondo May, si è ispirata a un periodo della vita della scrittrice, quando, all’età di 10/11 anni circa, insieme alla sua famiglia si stabilirono in una proprietà di campagna chiamata Fruitlands vivendo secondo delle idee trascendentaliste molto simili alla vita di Paradiso descritte nel libro qui menzionato.

Dal mio punto di vista, non è assolutamente una lettura scontata ma richiede una profonda riflessione perché indaga, tramite gli occhi e la mente di una bambina, la sua emotività fatta di pensieri, stati d’animo, sentimenti, che purtroppo è ‘costretta’ a reprimere e non potendo fuggire da quella situazione che la sta in qualche modo privando del suo essere bambina costringendola a crescere prima del tempo, trova una soluzione per sopravvivere ovvero scrivere arrivando persino ad immaginare una realtà che non esiste. Interessante notare come la scrittura sia porto sicuro in cui poter attraccare in un momento di tempesta e non credo sia un caso che mi ritorni in mente la frase guida della mia vita detta dalla stessa L’. M. Alcott: “Io non ho paura delle tempeste perché sto imparando come governare la mia barca.”

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