➡️UNA
CENERENTOLA A MANHATTAN (Felicia Kingsley)
Editore📚: Newton Compton Editori
⭐⭐⭐⭐/5
C’era una volta … quante volte abbiamo letto o sentito
questa frase all’inizio di ogni fiaba? Chi dice che le fiabe siano solo racconti
inventati?
Riley Moore è una giovane donna che vive a Manhattan la cui
vita non è stata affatto facile anzi la possiamo paragonare proprio a Cenerentola.
A seguito della morte della madre a causa di un incidente stradale, suo padre
si risposa con Mathilda Tremaine, accogliendo nella sua casa sia lei che le sue
due figlie Annie e Jenny nella speranza che Riley potesse trovare l’amore
materno e l’affetto fraterno. Ma la morte del padre purtroppo, rivela la natura
insensibile, avida ed egoista di Mathilda che, oltre a trattarla in modo impari
rispetto alle sue figlie, espropria Riley dei suoi possedimenti materiali (a
sua insaputa) e pur permettendole di laurearsi in giornalismo, la costringe a
lavorare gratis per lei. Riley, però non si perde mai d’animo e anche se è costretta
a fare più lavori per mantenersi ha la speranza di realizzare il suo sogno
ovvero diventare una scrittrice affermata. Le si presenta quest’occasione
quando fa il possibile per essere presente al GMG (Global Media Gala) il cui invito
le viene ceduto da Deva (una carissima amica di famiglia che le è sempre stata
vicino sin da quando è rimasta orfana): sa che tra gli invitati è presente il Signor
Firth, il quale se leggesse il suo romanzo forse potrebbe dare una svolta al
suo sogno e alla sua vita. Tra gli invitati però c’è anche Mathilda e questo
per Riley è un problema che però è superabile visto che il gala è in maschera
ma dovrà lasciare la sala entro mezzanotte in quanto allo scoccare di quell’ora
gli invitati dovranno calarsi le maschere e la sua identità non sarà più un
segreto; rischierebbe d’incorrere nelle ire dispotiche delle matrigna oltre al
fatto che per questo evento le sono state fatte indossare delle scarpe chiamate
Dream dal grandissimo valore economico (scarpe affidate in anteprima alla
redazione giornalistica di Mathilda per un articolo lancio e non ancora
sponsorizzate). Arrivata al gala Riley s’ingegna
per lasciare traccia del suo manoscritto alla persona interessata senza farsi
riconoscere ma avviene l’imprevisto: incontra Jesse, un uomo dal bellissimo
aspetto, con il quale inizia a … danzare! Tra i due scatta come un colpo di fulmine
interrotto però dallo scoccare della mezzanotte che induce Riley a scappare
nella metro ‘inseguita’ da Jesse ma salendo sulla metro Riley perde una
scarpetta. Jesse, conosciuto come lo scapolo doro di Manhattan, incuriosito dal
mistero della sua Cenerentola inizia una ricerca tappezzando la città di
manifesti e conservando la scarpa. Riley, la quale non conosce l’identità di
quell’uomo che per una sera l’ha fatta sentire come una principessa, decide di
non rivelarsi ma il caso vuole che, senza sapere chi siano effettivamente, i
due si rincontrano in un locale dove lei stessa lavora come barista ed iniziano
così una relazione inizialmente solo sessuale ma che in poco tempo si trasforma
in qualcosa di molto più profondo che li porterà anche a rimettere in
discussione se stessi, ad affrontare le paure passate e scegliere il lieto fine
‘vissero felici e contenti’ non senza problemi ma con la consapevolezza di non
essere più soli.
È il primo libro che leggo di Felicia Kingsley. Confesso che
inizialmente, la lettura mi stava annoiando ma non mi sono data per vinta e man
mano che andavo avanti la mia curiosità cresceva. È una lettura scorrevole,
rilassante anche se tra le righe si trattano temi impegnativi come l’essere
orfani e soli, il subire molestie nell’ambito lavorativo e l’essere sfruttati
per il proprio lavoro. Questi temi sono trattati dal punto di vista della
nostra protagonista donna Riley che nonostante tutto non si perde d’animo e con
la corazza che si è cucita addosso (per difesa) cerca di realizzare sé stessa e
dare una svolta alla sua vita. La ‘leggerezza’ con cui siano trattati questi argomenti
non li sminuisce ma ci aiuta a vedere la vita con un’ottica positiva, ovvero ci
offre la possibilità di affrontare tali situazioni, è una scelta; forse non
come nelle favole ma trovando la forza necessaria per dire BASTA rimettendo in
gioco noi stesse e le nostre capacità . Proprio per questo mi è piaciuta la
nostra protagonista Riley!
In questo retelling di Cenerentola ho anche trovato un
riferimento interessante ad una scrittrice che porto nel mio cuore, L. M.
Alcott.
Riley racconta a Jesse: “Me ne stavo in soffitta, che poi
era diventata la mia camera. Amavo Piccole Donne, la mia preferita era Jo, e
come lei mi chiudevo lassù a scrivere le mie storie.”
Pensare a Riley come una
ragazzina, poi adolescente e poi donna che in una soffitta trova sé stessa, la
sua identità in un personaggio complesso come Jo, mi ha emozionato perché se l’eco
di questo personaggio letterario risuona così forte, significa che, per quanto
sia datato, rimane comunque un esempio sempre valido per noi donne che ‘vogliamo
scrivere la nostra storia’.
#caracarissimame
#unacenerentolaamanhattan
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