IL FANTASMA DI CANTERVILLE (O. Wilde)
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
“Quando una bionda giovinetta sarà richiamare sulle labbra del peccatore la preghiera
Quando il mandorlo sterile fiorirà e una fanciulla gli donerà le sue lacrime
Allora in tutta la casa regnerà la pace e la pace tornerà a Canterville!”
Fine 800. Sir H. Otis, ambasciatore degli Stati Uniti d’America, acquista un castello inglese da Lord di Canterville in cui si stabilisce con la sua famiglia: sua moglie Lady Lucrezia e i suo figli Miss Virginia e i gemelli Stars e Stripes.
Il castello però è infestato dal Fantasma di Sir Simon, costretto a passare la sua eternità priva di riposo eterno all’interno del castello a meno che non si compia un’antica profezia.
Tra il Fantasma e la Famiglia nasce un’ostilità fatta di scherzi soprattutto da parte dei gemelli ma con Virginia si crea un rapporto diverso in quanto è l’unica che parla in modo obbiettivo allo stesso, ascolta la sua triste storia (Sir Simon in un raptus ha ucciso sua moglie Lady Eleonore) ed è proprio lei l’artefice dell’avverarsi della profezia e del riposo eterno del Fantasma.
Studiai Oscar Wilde al liceo ma il suo nome è legato soprattutto al suo celebre romanzo de ‘Il Ritratto di Dorian Gray’ e crearmi l’occasione per leggere un suo racconto è stato per me illuminante perché ha aperto la mia curiosità (alquanto) limitata verso un autore che non ha scritto solo un romanzo che al momento non ho interesse a rileggere, ma anche dei racconti brevi e umoristici che ci fanno conoscere una parte giocosa e ‘burlesca’ d’ Oscar Wilde.
Mi ha colpito il paradosso usato da O. Wilde in cui Sir H. Otis che è ambasciatore degli Stati Uniti d’America acquista un castello inglese ma all’interno della sua dimora vive secondo il gusto e le idee repubblicane e non secondo quelle della società inglese in cui è impiantato.
In un breve racconto, O. Wilde evidenzia la sua posizione rispetto l’ipocrita società vittoriana in cui viveva. A tal proposito, mi è venuto in mente un riferimento contemporaneo che ho visto recentemente alla Mostra BANSKY, A VISUAL PROTEST, di un artista anonimo che si firma come #BANSKY in cui viene rappresentata la Regina Vittoria in atteggiamenti discutibili proprio ad indicare l’ipocrisia nascosta dietro tanti perbenismi sociali che ancora oggi accompagna la nostra società.
Posso quindi affermare che un racconto come il Fantasma di Canterville, scritto da O. Wilde, che col suo umorismo ci fa ridere e divertire, ci riveli allo stesso tempo un messaggio reale e attuale.
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