LINDA E LA MONTAGNA DI FUOCO (E. Casali)
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
Linda, insieme alla sua famiglia parte per trascorrere l’estate in Grecia ad Alonissos: qui, mentre il papà e la mamma gestiranno un ristorante, lei insieme alla sua sorellina Aretì, passerà del tempo insieme ai nonni.
In particolare, Linda è rimasta affascinanta da una leggenda che gli ha raccontato il nonno che riguarda un oscuro regno chiamato KATO KOSMO abitato dai Kalikatzari che però lei crede essere reale. È proprio per questo che una sera decide di andare alla scoperta di questi esseri portando con sé però anche sua sorella Aretì. Giunta nella grotta in cui dovrebbe vedere i Kalikatzari succede l’inaspettato: Aretì viene avvistata da questi esseri e rapita. Linda, spaventata ma allo stesso tempo determinata a ritrovare Aretì inizia così la sua avventura che la porterà in un mondo del tutto nuovo dove farà la conoscenza di un Kalikatzari ‘buono’ chiamato Constantino e di sua sorella Anastasia, affronterà dei Kalikatzari ‘cattivi’ per salvare Aretì ma salverà anche il loro mondo dalla Montagna di Fuoco adempiendo la profezia del leggendario Pirata Veronis: “Se la pietra leggendaria verrà lanciata nel cratere da un puro di cuore prima della mezzanotte del giorno della Festa della Vita Eterna, la Terra verrà risparmiata e così anche gli uomini e i bambini.”
Ho acquistato questo libro nella mia libreria preferita a Tropea, consigliata proprio dalla libraia stessa e NON MI SONO ASSOLUTAMENTE PENTITA dell’acquisto anzi sono grata del consiglio in quanto ho passato davvero del tempo in ottima compagnia con un libro ‘avventuroso’ ma allo stesso tempo ricco di riflessioni interessanti.
Ad esempio, mi è subito apparso evidente un grande interesse per l’ambiente, in particolare di quello marino. Descrivendo lo stato emozionale di Linda la scrittrice scrive: “Il cuore batte così forte che tutto il suo corpo pulsa, come una medusa in mezzo al mare”. Mi è piaciuta molto quest’analogia e non nascondo che mi ha fatto pensare a quante meduse ho visto quest’estate in Calabria e a quanto mi son battuta col le persone affinché le lasciassero in mare anziché tirarle fuori e farle morire sulla sabbia o sugli scogli. È incredibile come ci venga spontaneo a noi esseri umani essere prepotenti in ambienti che non ci appartengono eppure la natura si sta ribellando e questo per noi è un monito a rispettarla SUBITO.
Inoltre, la scrittrice descrive in un passaggio la riflessione di Linda che, confronta il mondo dei Kalikatzari (un mondo cupo) e casa di Anastasia (una bambina nascosta nel mondo dei Kalikatzari che vive in un angolo di paradiso nascosto): “Linda guarda demoralizzata il giardino in fiore e pieno di vita e pensa che quello sarà l’unico angolo di speranza del suo futuro. Un futuro grigio, fatto di polvere e di sacrifici ad un vulcano ingordo. Che fine faranno i suoi sogni? Che fine farà la sua vita?”
L’amicizia tra Linda e Anastasia è sorprendente: si conoscono nel Kato Kosmo e giungono alla meta finale affrontando varie prove insieme. Entrambe incarnano la vita e la speranza perché sono rigogliose e profumate proprio come i fiori, hanno gli occhi del loro colore naturale. Al contrario, i Kalikatzari, hanno perso la loro naturalezza, sono sporchi, puzzolenti e vivono nell’oscurità come se non avessero più sogni e aspettative future se non arrendersi al loro destino e per questo sono cattivi.
Come già scrissi in una recensione passata, o anche per chi mi conosce, sono particolarmente interessata al discorso infantile pedagogico proprio a livello di studio e anche in questo racconto ho trovato importante, anzi, direi fondamentale, il ruolo centrale di Linda quale bambina, ma anche la sua capacità di affrontare i problemi in modo autonomo, ragionando con la propria testa e dimostrando così una propria capacità di relazionarsi col mondo esterno attingendo anche ai consigli della famiglia quando necessario.
È importante che i bambini mantengano vivi i loro sogni e loro speranze perché altrimenti invecchierebbero prima del tempo.
Io alla mia età (che ora non voglio scrivere) sono ancora una sognatrice incallita e posso dire che sto realizzando tanti desideri.
Vivo con una parte di me che è infantile ma senza di essa non sarei me stessa e rinunciarci significherebbe vivere a metà. Ho provato a reprimerla ma così facendo praticamente ho represso me stessa e non mi è piaciuto essere uno stereotipo fatto a misura per gli altri ma non per me.
Oggi finalmente non mi vergogno più di dire che sono una persona adulta ma allo stesso tempo bambina anzi ne vado fiera. Mi piace sognare ad occhi aperti, leggere per vivere avventure come questa appena letta e allo stesso tempo riflettere perché come Linda mi ‘riprometto di studiare con più attenzione, d’ora in poi perché, a quanto pare, non sai mai cosa ti potrebbe tornare utile e in quale momento.”
#caracarissimame
#lindaelamontagnadifuoco
#erikacasali
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