IL DUCA E IO
(JULIA QUINN)
⭐⭐⭐ ⭐
1813 ➤Simon
Basset, Duca di Hastings e Daphne Bridgerton sono quanto di più opposto possa
esistere:
- Simon, unico erede maschio del suo ducato, non ha alcuna intenzione di sposarsi e prolungare la sua dinastia
- Daphne, ‘vista da tutti (gli uomini) come un’amica e non come un’eroina romantica’ non riesce a trovare l’uomo giusto con cui costruire finalmente una famiglia.
Simon, a differenza di Daphne che è la quarta di otto figli ed è cresciuta nell’amore e nella protezione familiare, oltre ad essere figlio unico, è cresciuto lontano dall’amore paterno (in quanto orfano di madre) e questo lo ha segnato portandolo a serbare rancore verso colui che lo ha generato la cui morte però ancora non lo ha liberato da tale odio.
Eppure, durante un ballo di società, i destini di Simon e Daphne si incrociano e qui decidono di inscenare il proprio fidanzamento sperando che questo serva a:
- preservare Simon dalle mire di tutte quelle madri che volevano accasare le proprie figlie
e
- a Daphne ad avere più ammiratori tra cui scegliere.
All’inizio sembra un piano geniale ma tra i due scatta qualcosa che va oltre una semplice amicizia e lì porterà davanti l’altare a pronunciare i loro voti matrimoniali.
La passione all’inizio è travolgente se non fosse che Simon, il quale aveva detto a Daphne di non POTER avere figli, rivela invece di non VOLER avere figli. Daphne, che invece lo aveva scelto comunque essendo disposta anche a rinunciare a questo desiderio, si sente tradita ed i coniugi Basset, vivono così un momento di crisi che ‘costringerà’ Simon a fare i conti col suo passato ma allo stesso tempo, permetterà ad entrambi di scoprire la vera natura dei loro sentimenti e di quanto sia importante la fiducia reciproca.
Ho voluto leggere questo romanzo non appena ho scoperto che la serie tv (che non ho ancora visto) dei Bridgerton era tratta proprio da questi romance storici. Ho trovato la narrazione scorrevole, piacevole e anche molto divertente. In particolare, mi hanno divertito i battibecchi tra Anthony, Simon e Daphne e anche il carattere peperino della stessa.
Mi ha commosso invece, Simon e la sua storia: rimasto orfano, fu cresciuto dalla tata e non da suo padre, il quale, viste alcune difficoltà di linguaggio nel bambino, non lo degnava di alcuna considerazione ma lo umiliava ogni volta. Queste costanti umiliazioni avevano ferito così tanto Simon nel profondo che ormai le ferite erano diventate cicatrici e, convinto di punire suo padre anche nella tomba, pensava che negarsi il privilegio di diventare lui stesso padre senza continuare la dinastia Basset gli avrebbe reso giustizia. Mi sono immedesimata in Simon, nella sua frustrazione, nella sua solitudine: non aver mai sentito una carezza paterna, un complimento o un incoraggiamento per i risultati ottenuti eppure Simon ‘aveva vinto ogni volta che superava le sue paure […] perché faceva tutto quello che il padre non avrebbe mai creduto lui facesse.’
Per quanto io non condivida il fatto che Simon non sia stato completamente sincero con Daphne usando una mezza verità (tra il potere e volere figli) mi rendo conto che dietro certe azioni a volte si nascondono situazioni che noi non conosciamo o forse non comprendiamo. Sono del parere che, sia importante essere sempre sinceri l’uno con l’altro, soprattutto quando ‘io e te’ diventa FAMIGLIA. Per esperienza personale (mi reputo veramente fortunata in questo), i ‘mostri del passato’ possono combattersi anche in due!
#caracarissimame
#ilducaeio
#juliaquinn
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