EVELINA
(Lara Piffari)
⭐⭐⭐⭐
Evelina frequenta le scuole medie e vive in un paesino insieme alla Nonna Emma e alla Mamma Anna, la quale è dedita al lavoro e non sembra prestarle particolare attenzione.
Purtroppo, Evelina, da quando si è trasferita qui da Milano, non è riuscita a relazionarsi con nessuno o meglio, l’unica persona con cui entra in amicizia è il Signor Umberto, custode del Cimitero.
A Evelina il cimitero piace perché “aveva appena scoperto che il paese aveva un orizzonte più ampio di quello che avrebbe mai immaginato, e che finiva lì, proprio lì: al cimitero”.
È proprio osservando alcune lapidi e ascoltando le storie raccontategli da Umberto, che lei stessa inizia a scrivere delle lettere a quelle persone defunte da tempo e ‘abbandonate’. Evelina inizia così ad ipotizzare che tipo di persone potessero essere state mentre erano in vita utilizzando la propria inventiva e creatività.
Un giorno rimane attratta dalla tomba di un certo Konrad Splenger ma successivamente vede qualcosa che la turba: sua mamma piange davanti questa lapide.
Chi è questo Konrad?
Perché sua mamma era lì a piangere davanti la sua tomba?
Per Evelina adesso c’è un mistero da scoprire che molto probabilmente coinvolge sua madre e sua nonna e per scoprirlo non le resta che investigare.
Chissà se questo mistero possa essere anche la chiave per farle ritrovare l’affetto e la complicità materni che non sentiva più appartenergli …
Questa lettura si è dimostrata rigenerante e coinvolgente: ci fa riflettere sul valore che diamo a noi stessi, su quanto sia importante non sottovalutarci mai e anche quando le circostanze non ci sono favorevoli o non tutto procede come vorremmo, è comunque possibile trovarne il lato positivo (o almeno fare un tentativo).
È stimolante come Evelina, pur avendo intorno i 12/13 anni, è comunque una bambina dalle grandi fantasia e inventiva e proprio per questo ama scrivere ma non con un pc quanto invece con carta e penna.
“Allora passò un attivo in cartoleria, e con i cinque euro che aveva in tasca e che le restavano della mancia settimanale comprò un nuovo bellissimo quaderno con la copertina a fiori […] e una penna con l’inchiostro gel […]”
Vi piace scrivere? Pensate mai alla scrittura sotto forma di diario, lettera e/o poesia quale mezzo per comunicare con sé stessi o sfogarsi?
Che ne pensate invece, di un’amica come la ‘Nonna Emma’? Una persona che anche se un po' stravagante e fuori dagli schemi (nel libro è definita proprio strana), ci conosce, ci ascolta e ci consiglia al momento opportuno? Allo stesso tempo, però, siamo anche noi come la Nonna?
Nella sua semplicità, il libro affronta tematiche importanti - vivere in una famiglia divisa, vivere un rapporto incompreso e difficile tra figlio e genitore, sentirsi esclusi e non accettati, il primo bacio – vissute secondo l’età e l’ingenuità di Evelina ma con tutta la speranza e la voglia di vivere che il passaggio dall’infanzia all’adolescenza sa scatenare.
Una nota positiva va alla casa editrice #risma che nel curare l’edizione, ha creato una copertina a mio avviso, fantastica: disegnata e colorata. Confesso che, quando l’ho acquistato presso la mia libreria di fiducia, l’ho scelto in primis per la copertina.
Una scelta azzeccata e non solo per la copertina!
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