LE MILLE E UNA NOTTE
⭐⭐⭐
Avete mai letto l'intera raccolta de Le Mille e una Notte?
Nomi come Sinbad, Giàafar, Aladino cosa riportano alla Vostra mente?
Io non ho potuto fare a meno di riportare la mia mente a quel mondo
arabeggiante che grazie all'inventiva e alla creatività Disney mi ha sempre
fatto sognare. Infatti, se pensiamo a Giàafar quello che ci viene in mente è
l'idea di un antagonista perfido, bugiardo e crudele mentre riguardo ad
Aladin(o) un diamante allo stato grezzo.
Se invece l'originale fosse diverso?
Se Giàafar fosse semplicemente un
Visir al servizio del Sultano e Aladino, un giovane uomo, mammone, che si lascia
trasportare dal desiderio quasi smodato di ricchezza, considerato anche l'unica
fonte possibile per conquistare la donna amata?
Le Mille e una Notte sono un susseguirsi di racconti che Shehrazade,
diventata per sua scelta la moglie di un Sultano ‘femminicida’, gli racconta
ogni sera sperando di porre fine a questa follia.
Ci troviamo così insieme al Sultano, a Shehrazade, a protagonisti e
protagoniste che 'prendono vita' perché sono loro stessi a raccontarsi tanto
che, nonostante l'arcaicità del linguaggio e dello stile è possibile lasciarsi
coinvolgere.
Mentre leggevo questi racconti, quello che ha 'preoccupato' i miei pensieri
è stata la loro interpretazione: la
paura di 'rovinare' un classico come questo seguendo le mie riflessioni
personali mi ha lasciata pensierosa. Nonostante questo senso di responsabilità,
non sono riuscita a negarmi il piacere di esprimere anche il mio punto di vista
e anche se OGNI racconto meriterebbe un'analisi approfondita (su cui
sicuramente si troverebbe tantissima bibliografia), mi sono concessa la libertà
di vivere per iscritto i miei pensieri e le mie sensazioni.
Mi sono soffermata a ragionare sul rapporto uomo – Donna che in alcuni
racconti, se si pensa anche s Shehrazade e il Sultano, li pone entrambi sullo
stesso piano. Mi spiego: il sultano, a causa del tradimento subito dalla sua
sposa e dal trauma causato, decide di sposare ogni giorno una donna diversa e
poi ucciderla. Queste donne però non hanno alcuna colpa se non quella di essere
femmine e scelte per questo triste destino. Shehrazade è quella voce che, in un
mondo considerato prettamente maschilista, si oppone, fa sentire la sua voce e
tenta di cambiare un sistema folle.
Le sue storie infatti, dal mio punto di vista, sono empatiche perché non
sviliscono l’Uomo quale Essere Maschile ma al contrario, mettono in evidenza le
sue fragilità e imperfezioni rendendolo umano. D’altra parte, la Donna, non è
solo vittima di un sistema maschile ma è anche priva di solidarietà femminile.
Ad esempio, ho provato tanta tristezza leggendo la storia di due donne nel
racconto intitolato ‘STORIA DEL FACCHINO E DELLE RAGAZZE’ in cui una fu gettata
in mare col suo innamorato a causa della gelosia delle sue sorelle mentre
l’altra, venuta meno alla promessa fatta a suo marito ma non per compiere atti
illeciti, si ritrovò gravemente segnata e abbandonata.
Inoltre, se capolavori come Re Artù, Lancillotto e Ginevra, Tristano e
Isotta, Paolo e Francesca, Romeo e Giulietta ci hanno fatto sognare e
disperare, anche Shehrazade ci concede attimi malinconici, ad esempio, con Ali
Bakkar e Shams An – Nahar oppure Ghanim e la principessa Tormenta ricordandoci
come l’amore sia un sentimento che porta con sé gioie e dolori. È un sentimento
complesso ma allo stesso tempo talmente fragile da distruggere gli equilibri
mentali e la fiducia di una persona. È un sentimento confortante ma allo stesso
tempo lacerante ecco perché credo proprio che Shehrazade e il Sultano si
pongono ognuno agli estremi dell’amore.
Le Mille e una Notte non sono un semplice volare su un tappetto, sfregare
una lampada o un anello magici, perdersi tra odori, suoni e atmosfere
orientaleggianti ma un viaggio nel tempo, in cui il tramandare questi racconti
si fa precursore dei nostri giorni. Sono parabole, legende e metamorfosi che
calzano perfettamente i tempi in cui viviamo, dove tante Shehrazade moderne
fanno sentire la loro voce in modo intelligente e costruttivo.
Anche se è stata una lettura ‘sofferta’, impegnative e non proprio al
massimo delle mie aspettative, mi ha comunque arricchita ribadendomi quanto sia
importante giorno dopo giorno alimentare l’amore e la fiducia che mi lega a mio
marito perché nulla è scontato! Porterò nel cuore Shehrazade che ‘da mille e
una notte racconta storie degli antichi e ammonimenti degli avi’: la sua
comprensione per il dolore altrui, la sua pazienza nel lenirlo con parole
giuste e toccanti e la sua empatia sono qualità degne di essere imitate! Questo
ovviamente non giustifica la follia omicida perché anche se una delusione può
logorarci non ci autorizza a ledere e incolpare la vita altrui (soprattutto se
innocenti): leggendo i racconti, infatti, ho percepito spesso il voler giustificare
delle azioni estreme a un punto tale da farle quasi sembrare giuste. Su questo
proprio non mi sono trovata d’accordo!
Non voglio entrare nel merito di un discorso riguardante la giustizia, su
cui ognuno, ha una propria opinione. Sono però convinta che questa raccolta, nonostante
i secoli che porta sulle spalle, sia stata in grado di porre la coscienza sia
di chi ascolta che di chi legge su una bilancia: è giusto o sbagliato?
A ognuno di Noi, di fronte il fatto narrato, le proprie valutazioni!
Titolo: LE MILLE E UNA NOTTE - 2653 pagine
Editore: Einaudi
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