L’ISOLA DEI LIBRI PERDUTI (Annalisa Strada)

 

L’ISOLA DEI LIBRI PERDUTI

(Annalisa Strada)

⭐⭐⭐⭐


Sull’Isola di Thia, quattro giovani – Amalia, Nazario, Flora e Corrado – vivono una vita annoiata e isolata. Non hanno mai visto cosa si celi oltre quel posto, vivono di proibizioni e si impara a leggere a scrivere per imparare a lavorare ma non per sviluppare un’autonomia di pensiero tanto che i libri (e la lettura) sono vietati.

“In generale, gli abitanti di Thia […] non andavano spesso a passeggio: era un po' come se la popolazione avesse perso quasi il piacere di bighellonare per il gusto di farlo e preferisse evitare incontri casuali con i concittadini. […]”

“[…] Impariamo da bambini che da qui non si va via. Quando sei piccolo prendi per buono quello che ti dicono, e lo impari così bene che non lo metti più in dubbio. […]”

Eppure, in loro è vivo un sano diritto di indipendenza e libertà che però sanno sarà possibile solo rischiando una mossa azzardata e anche pericolosa: fuggire da Thia e soprattutto trovare il modo di farlo.

“[…] Non sappiano niente di ciò che accade fuori da Thia e questo ci fa dimenticare che qualcosa fuori c’è. Io farei questo, se potessi uscire da qui: andrei a curiosare per scoprire quante cose nemmeno immagino che esistano.”

L’incontro con una bibliotecaria nascosta di cui non si conosceva l’esistenza, la Signora Agape, e di suo marito Vincenzo saranno dei validi riferimenti per mettere in atto un ultimo tentativo di fuga, conquistare la tanto agognata libertà e volare verso la conoscenza di un mondo a loro negato.

L’Isola dei Libri Perduti si presenta come una lettura scorrevole, avventurosa ma ci invita anche a riflettere sulla direzione che sta prendendo la nostra vita.

I protagonisti sono 4 ragazzi, ognuno con una propria personalità e alle prese coi propri problemi sia personali che familiari. Eppure, li accumuna un senso di vuoto, di mancanza e non appartenenza dovuto a quell’isolamento forzato che sono costretti a vivere.

È impossibile non affezionarsi a loro, ammirarli e tifare per loro sino alla fine.

Ho avuto l’impressione che quella solitudine da loro lamentata e mal vissuta rappresenti lo stato psico fisico in cui versano tantissimi giovani isolati in un mondo che li rendi schiavi di un sistema in cui vince l’apparenza e la ‘corrente che tira al momento’.

Ma non tutto è per forza perduto!

Si può ‘smettere di guardare’ ma si può anche scegliere di ‘andare in una direzione nuova’.

È vero che ognuno vive una situazione diversa con la quale deve misurarsi quotidianamente ma questo non può essere un ostacolo anzi, le situazioni che viviamo possono essere quell’incentivo per tentare un qualcosa che forse non avremmo mai pensato. Non è detto che vada come speravamo ma forse il risultato potrebbe essere anche migliore di come ci aspettavamo.

Consiglio vivamente questa lettura a chi si sente inadeguato, fuori posto e a chi come me trova un rifugio sicuro tra i libri e ha il privilegio di condividere questo riparo insieme ad altre persone.

Infatti, sono proprio i libri (la lettura) che salvano la mente dei nostri protagonisti.

Ad esempio, “[…] Amalia, era sdraiata sul suo letto […] e stava leggendo un libro di cui voleva conoscere la conclusione pur desiderando che non finisse mai.”

Proprio come è successo a me quando, senza accorgermene sono giunta all’ultima pagina del libro.

Posso dirvi che il tempo dedicato alla lettura del libro mi ha resa proprio come Amelia ‘una goccia di pioggia accesa dai colori dell’arcobaleno.’

Sono veramente soddisfatta della scelta fatta in una (meravigliosa) piccola libreria, durante una passeggiata di un sabato pomeriggio, in cui, sbirciando nell’angolo dedicato ai ragazzi, ho scoperto questo tesoro. Grazie! 

#caracarissimame

#lisoladeilibriperduti

 

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