LA LADRA DI SGUARDI
(Sarah Carroll)
⭐⭐⭐⭐⭐
Una Mamma, una Figlia e un Guardiano vivono all’interno di un Mulino. Non conosciamo i loro nomi ma questo non importa perché ci basta leggere la parola ‘Mamma’ per vivere il presente, tornare indietro nel passato e capire cosa è accaduto a queste tre persone:
- Una Mamma che scappa con sua Figlia da una vita sicura perché l’orgoglio è più forte del perdono
- Una vita fatta di elemosina e di ciò che le persone buttano
- Un Mulino che per loro è un Castello in cui vive un Guardiano, il quale da tantissimi anni ha deciso di vivere come mendicante e non abbandonare quel posto. Perché?
La Mamma raccomanda a sua Figlia di non mettere mai il suo muso fuori casa per non farsi vedere ma sembra che ‘nessuno mi vede […] Io sono invisibile’.
E’ stata una lettura emozionante e commovente: queste tre vite che si intrecciano e ciascuna di loro ha una sua storia che trova una spiegazione verso l'epilogo. Il mulino dove vivono ‘è come un libro con le figure. Ha una sua storia, e neanche io che ci vivo da un anno e otto mesi la conosco tutta’. Questo posto è la loro fortezza, ma all’improvviso tutto cambia, proprio come la vita: potrebbe capitare anche a noi di veder crollare il nostro castello ovvero le nostre certezze e le le nostre sicurezze. Come loro, potremmo trovarci un cartello con scritto:
“PERICOLO CANTIERE
VIETATO L’INGRESSO AI NON ADETTI AI LAVORI”.
Cosa fare?
Demoliremo noi stessi oppure passeremo per l’uscita segreta ‘andando fintanto che c’è il sole’?
Confesso che inizialmente non capivo il comportamento della Mamma nei confronti di sua Figlia:
- Perché una madre dovrebbe mettere a repentaglio la sicurezza di sua figlia solo per orgoglio e poi costringerla (onde evitare che fosse portata via dalle autorità) a rimanere nascosta dagli sguardi della gente?
- Inoltre, come mai, nonostante questa bambina che ogni tanto mette il suo faccino fuori il confine consentito viene completamente ignorata dai passanti?
Solo leggendo l’evolversi degli avvenimenti e facendo un salto nel ‘prima’ tramite i flashback raccontati dalla Figlia si può avere un quadro completo di quello che è successo e perché si trovano in questa situazione.
Man mano che procedevo nella lettura, che, per quanto tratti temi delicati e importanti legati alle dipendenze da alcool e allo stress post traumatico, risulta chiara e scorrevole, vedevo sciogliersi quei nodi che mi avevano portato a un giudizio affrettato basandomi solo su quello che apparentemente ‘vedevo’ dal racconto ma non sulla realtà dei fatti. Quando ho scoperto la verità, ho provato rimorso per essere stata avventata e mi sono vergognata della mia impulsività (una qualità che purtroppo mi caratterizza). È stato in quel momento che anche io avrei voluto diventar parte attiva della loro storia, abbracciarle strette a me, scusarmi per la mia mancata empatia e offrire loro una via d’uscita alternativa.
È stata una lettura che mi è arrivata dritta al cuore smuovendo dei tasti per me dolenti come l’essere incapace di riuscire a perdonare e passare oltre le mancanze altrui. A volte, piuttosto che tornare sui miei passi o essere arrendevole trovando un compromesso o un chiarimento, preferisco per orgoglio (sbagliato) rimanere sola piuttosto che cedere. Ma a lungo andare questo mio atteggiamento mi ha logorata creandomi delle insicurezze a cui oggi devo far fronte. Perdonare sé stessi e poi gli altri è difficile perché implica il mettersi in discussione e sforzare sé stessi. Eppure, queste pagine cariche di tenerezza e di speranza ci invitano a concedere a noi stessi e anche agli altri un’altra possibilità chiamata PERDONO. È evidente che non è facile e questa storia lo dimostra chiaramente ma arriva un momento nella vita dove ci troviamo davanti una scelta: lasciarsi abbattere oppure lottare contro i nostri demoni!
“Non c’è
niente di imperdonabile, Mamma. […] Promettimi che starai meglio. Che non
annegherai”.
Io, come la Mamma, la Figlia e il Guardiano ho scelto e di lottare e di andare avanti perché non c’è niente di meglio che vincere una battaglia contro noi stessi per sentirsi finalmente liberi e vivi!
“[…] Non c’è
niente che ti trattiene qui. Niente di cui avere paura. È solo ora di andare
avanti, tutto qua”.
Ps. Prima, durante e dopo la lettura mi sono soffermata ad osservare la copertina: si nota una bambina disegnata sul muro che disegna a sua volte un castello affianco al quale c’è il sole. Inoltre, questi disegni sono posti lungo un muro su cui si vede una porta (forse un’uscita?). Inizialmente, non riuscivo a capire cosa significasse effettivamente questa copertina ma l’evolversi della storia e l’epilogo hanno risolto questo rebus.
Faccio i miei complimenti all’autrice:
- per la storia narrata che mi ha tenuta incollata ogni singola pagina senza mai staccarmi se non quando sono arrivata alla conclusione
- per la scelta della copertina che a mio avviso racchiude il significato e il messaggio nascosti tra le pagine di questo tesoro!
Per scoprirlo non vi resta che leggerlo!
Buona lettura!
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