CASINO ROYALE
(Ian Fleming)
⭐⭐⭐⭐
“Sono Bond, James Bond!”
Conosce l’Agente 007?
Molto probabilmente, per chi lo conosce, il suo nome è collegato a una serie di film che (se non erro) iniziarono ad essere riprese intorno gli anni 60 e videro sul set come protagonisti vari attori, tra cui il conosciutissimo Sean Connery.
Per me, è stata una rivelazione scoprire che il personaggio di 007 è frutto di uno scrittore e grazie ad una traccia proposta da una challenge di lettura, ho letto la prima missione del nostro agente: Casinò Royale.
In questa sua prima missione, l’Agente 007 dovrà sui tavoli da gioco del Casinò Royale, mettere in atto tutta la sua abilità per mandare sull’astrico, il giocatore Le Chiffre che ‘sotto diversi aspetti, egli è un ottimo agente dell’URSS, ma la sua cupidigia e i suoi gusti particolari costituiscono il suo tallone d’Achille.”
J. bond nel portare a termine la sua missione dovrà però fare i conti con la cattiveria di quest’uomo che non sa perdere e farà il possibile (anche torturarlo) per riavere il suo denaro.
In questa missione, J.Bond, avrà dei punti di riferimento perché ‘due teste funzionano meglio di una sola’. Il suo aiuto si chiama infatti, Agente Vesper, ‘una donna molto seria, fredda come un pezzo di ghiaccio […]’, un perno fondamentale nella sua vita e anche nella scelta di essere l’uomo e l’agente 007 che sarà nelle prossime missioni.
In questa missione conosciamo James Bond, Agente 007 sotto due punti di vista:
Professionale: “Bond era un agente segreto e se era ancora vivo lo doveva proprio alla scrupolosa attenzione che dedicava ai dettagli della sua professione”
Umano: “Vedi, mentre mi stavano picchiano a morte, mi sono improvvisamente accorto di amare la vita. […]”
Non avevo mai analizzato 007 sotto questi aspetti tra loro contrapposti e mi sono sempre domandata, basandomi solo su quello che vedevo nei film, perché avesse questo rapporto ‘così distaccato’, privo di fiducia nei confronti del prossimo e soprattutto del mondo femminile. Credo di aver trovato già le risposte (necessarie) e questo mi ha permesso di non giudicarlo erroneamente o come un uomo da una morale discutibile, ma considerarlo come un essere umano che, nonostante sia considerato una ‘macchina’, ha provato un attaccamento così forte alla vita da rimanerne marchiato a lungo.
Ecco perché molto probabilmente, nella sua scelta di rimanere un Agente ‘doppio 0’ ed essere solo un amante (ma consapevole del suo fascino) per le donne, si nasconde un trauma sentimentale così radicato, quasi impossibile da estirpare.
Ho letto opinioni non sempre positive legate a questo romanzo e vi confesso, che ero titubante anche io. Anzi, forse se non avessi avuto lo stimolo dato dalla proposta di lettura non lo avrei letto.
Eppure, anche in questo caso sono rimasta piacevolmente stupita: sia perché sto scoprendo di apprezzare la lettura di generi diversi dal solito ma anche perché il fattore psicologico del personaggio (che non sempre si nota) è la parte che mi ha intrigato di più.
Mi reputo soddisfatta della proposta e sono intenzionata a continuare la lettura delle sue missioni!
“Circondati di esseri umani, mio caro James, è più facile battersi per loro che per dei principi. Ma non deludermi facendoti tu stesso umano. Perderemmo una magnifica macchina!”
#caracarissimame
#casinoroyale
#ianfleming
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