COME UNA FARFALLA
(Monica James)
⭐⭐⭐⭐
Nel giorno più emozionante della sua vita, Tori viene aggredita e nel tentativo di salvarsi rimane gravemente ferita. Si riprende e apparentemente la vita sembra continuare ma ormai non è più la stessa perché “[…] gli atti di violenza ti trasformano in un sopravvissuto, costringendoti ad affrontare dure verità che il più delle volte non sei in grado di reggere.”
Non si riconosce più, ‘la persona riflessa nella finestra buia non sembra lei’ e come se non bastasse, chi dice di amarla in realtà la tradisce.
“Volevo stare meglio. Ero decisa a vivere. […]”
Sola e abbandonata decide di allontanarsi per riprendere in mano la sua vita.
All’apice di un nuovo inizio, incontra Jude, un uomo di bellissimo aspetto ma anche enigmatico e misterioso.
“Il motivo per cui con Jude abbasso le mie difese è che lui capisce. Non chiedetemi come faccio a saperlo, ma sono sicura che lui sa cosa significhi toccare il fondo e quanto sia difficile risalire quando ti rifiuti di lasciarti abbattere.”
Inoltre, l’incontro col giovane Angus e con lo sceriffo Henry, la coinvolgeranno in una serie di dinamiche, da cui lei stessa non potrà sottrarsi.
“[…] ma proprio in questo momento il cielo è attraversato da una stella cadente […]”
Sono rimasta piacevolmente sorpresa da questa lettura che ho condiviso in una lettura di gruppo per una challenge di lettura. Ero titubante eppure, mi sono ricreduta (cosa che, avrete notato dalle mie altre recensioni, succede spesso) tanto che, nonostante l’avessimo divisa per tappe, sono rimasta incollata al libro sino l’ultima pagina perché ero curiosa di capire cosa sarebbe successo e se quello che avevo pensato stesse accadendo fosse effettivamente così oppure no. Alcune congetture erano quasi corrette, altre invece avrei voluto fossero diverse ma perché io ho il mio modo di concepire il romanticismo e la storia d’amore (qui non posso spoilerarvi nello specifico a cosa mi riferisco ma posso assicurarvi che i colpi di scena non mancheranno).
Mi ha colpito la suddivisione per parti pensata dall’autrice, la quale nel far parlare Tori in prima persona, ci permette di conoscerla per gradi: uovo – larva – pupa – farfalla adulta. Quello che mi ha lasciato interdetta ma che riflettendoci in un secondo momento mi ha toccata è stata proprio quest’evoluzione vissuta come un’introspezione interiore o meglio, un vero e proprio mettersi in discussione che inevitabilmente prima o poi ci porta a maturare e prendere decisioni non sempre facili ma consapevoli.
Mi sono chiesta cosa avrei fatto io se mi fossi trovata nelle condizioni di Tori: se avessi preso coscienza di quanto mi stesse accadendo, avrei avuto quella lucidità mentale per pensare non solo a me stessa ma anche agli altri? Sarei stata in grado di mettermi al primo posto, di amarmi ma non per egoismo quanto invece, per poi dare il meglio di me stessa anche agli altri?
Spesso si confonde l’amor proprio per egoismo ma credo che questa sia una concezione distorta: come possiamo amare il prossimo se non amiamo noi stessi? È una domanda che continuo a farmi e credo che parte della mia insicurezza scaturisca proprio dal poco amore avuto per me stessa. Eppure, sto riscontrando come, prendendomi buona cura di me, riesco a dare il meglio anche gli altri, proprio come Tori che, nel momento in cui ha l’opportunità di diventare adulta, accetta la realtà, non si tira indietro ma analizza la situazione e, seguendo il cuore e la mente, scopre che la vita non è a senso unico ma ci dona anche seconde possibilità.
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