PERCY JACKSON E GLI DEI DELL’OLIMPO IL LADRO DI FULMINI (I Volume) (Rick Riordan)

 

PERCY JACKSON E GLI DEI DELL’OLIMPO

IL LADRO DI FULMINI

(I Volume)

(Rick Riordan)



Vi capita mai di dire a voi stessi ‘per un po' di tempo, non voglio leggere libri che inizino una serie’ e poi, di fare inevitabilmente l’opposto?

A me non solo è capitato ora leggendo il primo volume della serie dedicata a Percy Jackson ma più mi autoconvinco e più inevitabilmente mi trovo coinvolta.

Ammetto senza nascondermi (forse molti di voi avranno da ridere) che non sono partita convinta ma partecipando a un GDL associato a due reading challenge, mi sono avventurata in quest’avventura che non solo mi è piaciuta ma è finita veramente troppo presto.

Mi sono ritrovata così in bilico tra due mondi: 

New York e il Campo Mezzosangue.

Sono questi i due fulcri in cui Percy Jackson orienta la sua vita:

  • in America, per oltre undici anni è cresciuto insieme a sua madre e al suo odioso patrigno
  • al Campo Mezzosangue invece, scoprirà l’altra verità che lo riguarda ovvero essere figlio di Poseidone.

Come se non bastasse essere ‘costretto’ al destino di un eroe, gli viene persino affidata un’impresa: trovare la folgore di Zeus impedendo così una guerra universale.

Mentre leggevo il romanzo, oltre ad alcuni aspetti tecnici come la semplicità e la scorrevolezza narrativa, quello che ho veramente apprezzato è stata la capacità di rendere contemporaneo, pratico e attuale, tutto ciò che invece sarebbe considerato antico e passato.

Ad esempio, avreste mai immaginato Ares, Dio della Guerra, in stile Biker?😎

“[…] Indossava una maglietta aderente rossa, jeans neri e una lunga giacca di pelle nera, con un coltello da caccia legato sulla coscia. Portava degli occhiali da sole a mascherina, rossi, e aveva la faccia più crudele e brutale che avessi mai visto […]”

E Caronte che adora vestire in modo esageratamente costoso e si lamenta del proprio stipendio?👀

“[…] Sono tremila anni che non vedo un aumento di stipendio. Seconde te li regalano, i completi come questo?”

L’autore è riuscito a creare un ponte di passaggio tra il Classico e la Modernità, rendendo vero e vissuto quello che si legge. Non viviamo in un mondo etereo ma nella normalità quotidiana con tutti i suoi pro e i suoi contro. Percy questo, lo vive ogni giorno quando viene bullizzato; oppure quando in casa, vede sua madre tollerare un uomo che non la rispetta.

È proprio con questa concretezza che Percy, anche quando scopre di essere figlio di un Dio fa i conti: la sua ricerca e i suoi scontri non avvengono sull’Olimpo o subito sul Campo Mezzosangue ma si consumano inizialmente sulla Terra, anche alla presenza di altri esseri umani. Il Mito Classico ora diventa il Mito della Vita.

Mentre leggevo Percy Jackson, infatti, mi tornavano in mente alcune opere d’arte contemporanee in cui il Mito è stato riattualizzato.

“[…] Afrodite — rispose Grover, in tono sognante. — La dea dell’amore.  — Ma non era sposata con qualcuno? — chiesi. — Con Efesto, mi pare.” ➔ Durante il mio viaggio di nozze, mi trovavo presso il Palazzo dei Normanni a Palermo in Sicilia, e proprio qui, era ospitata una mostra d’arte contemporanea. Tra le opere esposte, risaltava VENERE CON STRACCI di Pistoletto.

Osservate l’immagine (ho scattato io stessa la foto)!



Come ci ricorda Grover, Afrodite (Venere) era la Dea dell’Amore. Un suo attributo fondamentale era proprio la bellezza.

  • Eppure, in quest’opera, è posta frontale a noi, come se stessimo guardando una statua classica oppure di spalle?
  • Notate che il suo volto è rivolto verso un cumolo di stracci che tra l’altro sono più alti di lei (della sua maestà)?

La compostezza si confronta con il disordine che spesso, predomina la nostra vita. Annabeth ricorda a Percy: “Afrodite non va esattamente pazza per il talento e il cervello, mi sono spiegata?”  Questo dimostra come, di fronte l’ansia da prestazione e la smania di perfezione, forse è meglio ricordarci che siamo Esseri Umani e anche se viviamo ‘tra un caos di stracci’, quegli stracci sono colorati, creativi, vivi. Per cui non è l’apparenza (l’aspetto della Venere) che recherà soddisfazione ma la sostanza di chi siamo e di come agiamo.

Ps. La Venere con gli Stracci è considerata un’opera di Arte Povera perché utilizza materiali facilmente reperibili. Ma se andiamo ancora più a fondo, l’utilizzo di tali materiali può essere anch’esso una metafora dedicata a quanto la semplicità sia una cosa meravigliosa! Non dimentichiamo che Percy ha una penna come (che si trasforma in) in arma e consegna a sua madre una 'scatola' a lui recapitata dall'Olimpo (comunque oggetti di uso quotidiano). 

“Prima che ve ne andiate, che ne direste almeno di posare per me?” (Zia Em) ➔ Presso la Galleria Borghese di Roma, nell’estate del 2021, fu ospitata la mostra di Damien Hirst, un Artista veramente singolare nella sua arte. Tra le opere in mostra, LA TESTA DI MEDUSA.



Osservandola, si vede un reperto archeologico documentato e inventariato nel cartellino espositivo. 

  • Ma secondo voi, si tratta di verità o di finzione? 
  • È veramente un reperto antico oppure è stato pensato e prodotto per ‘posare’ e sembrare tale ma poi rivelarsi tutt’altro?

Ps. Anche se non vi ho dato una risposta diretta, Damien Hirst ‘accompagna’ il visitatore alla scoperta di un mondo secondo me migliore delle dimensioni 3d o virtuali. È un mondo che appena si inizia a percorrere, inconsciamente  sembra giusto, corretto e accettato perché si hanno le proprie conoscenze e convinzioni. Eppure, all’improvviso può stravolgere. Io personalmente ho assistito allo sconvolgimento collettivo e vi assicuro che, è vero: non tutto è come sembra!

Zia Em, infatti, si rivela essere Medusa, la quale sotto altre sembianze, è riuscita quasi a ingannare Percy e i suoi amici.

Nell’ambito storico artistico mi trovo spesso, anche con alcune mie amiche che hanno intrapreso un percorso artistico diverso dal mio, a dibattere continuamente sull’archeologia e sull’arte. Dal canto mio, io sono del parere che l’arte sia unica a 360 °: l’arte classica ha avviato la strada verso le contaminazioni medievali, il ‘bello’ moderno etc. Ma questa forse resterebbe solo un ‘rudere’ se oggi non ci fossero artisti e critici d’arte disposti a studiarne e valorizzarne l’esistenza e il loro potenziale anche nella nostra società.

Percy Jackson, nel suo ripercorrere la storia classica e riattualizzarla mi ha ricordato che il passato non è sepolto ma riemerge nei comportamenti dell’Uomo. Noi, abbiamo una possibilità, ‘una decisione: dobbiamo solo trovare il coraggio’!

Titolo:  PERCY JACKSON E GLI DEI DELL'OLIMPO - IL LADRO DI FULMINI (I Volume)  -  384 pagine 

Autore: Rick Riordan

Editore: Mondadori


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