PERCY JACKSON E GLI DEI DELL’OLIMPO
IL LADRO DI FULMINI
(I Volume)
(Rick Riordan)
⭐⭐⭐⭐
Vi capita mai di dire a voi
stessi ‘per un po' di tempo, non voglio leggere libri che inizino una serie’ e
poi, di fare inevitabilmente l’opposto?
A me non solo è capitato ora
leggendo il primo volume della serie dedicata a Percy Jackson ma più mi
autoconvinco e più inevitabilmente mi trovo coinvolta.
Ammetto senza nascondermi
(forse molti di voi avranno da ridere) che non sono partita convinta ma
partecipando a un GDL associato a due reading challenge, mi sono avventurata in quest’avventura che non solo mi
è piaciuta ma è finita veramente troppo presto.
Mi sono ritrovata così in bilico tra due mondi:
New York e il Campo Mezzosangue.
Sono questi i due fulcri in
cui Percy Jackson orienta la sua vita:
- in America, per oltre undici anni è cresciuto insieme a sua madre e al suo odioso patrigno
- al Campo Mezzosangue invece, scoprirà l’altra verità che lo riguarda ovvero essere figlio di Poseidone.
Come se non bastasse essere
‘costretto’ al destino di un eroe, gli viene persino affidata un’impresa:
trovare la folgore di Zeus impedendo così una guerra universale.
Mentre leggevo il romanzo,
oltre ad alcuni aspetti tecnici come la semplicità e la scorrevolezza
narrativa, quello che ho veramente apprezzato è stata la capacità di rendere
contemporaneo, pratico e attuale, tutto ciò che invece sarebbe considerato
antico e passato.
Ad esempio, avreste mai
immaginato Ares, Dio della Guerra, in stile Biker?😎
“[…] Indossava una maglietta
aderente rossa, jeans neri e una lunga giacca di pelle nera, con un coltello da
caccia legato sulla coscia. Portava degli occhiali da sole a mascherina, rossi,
e aveva la faccia più crudele e brutale che avessi mai visto […]”
E Caronte che adora vestire
in modo esageratamente costoso e si lamenta del proprio stipendio?👀
“[…] Sono tremila anni che
non vedo un aumento di stipendio. Seconde te li regalano, i completi come
questo?”
L’autore è riuscito a creare
un ponte di passaggio tra il Classico e la Modernità, rendendo vero e vissuto
quello che si legge. Non viviamo in un mondo etereo ma nella normalità
quotidiana con tutti i suoi pro e i suoi contro. Percy questo, lo vive ogni
giorno quando viene bullizzato; oppure quando in casa, vede sua madre tollerare
un uomo che non la rispetta.
È proprio con questa
concretezza che Percy, anche quando scopre di essere figlio di un Dio fa i
conti: la sua ricerca e i suoi scontri non avvengono sull’Olimpo o subito sul
Campo Mezzosangue ma si consumano inizialmente sulla Terra, anche alla presenza
di altri esseri umani. Il Mito Classico ora diventa il Mito della Vita.
Mentre leggevo Percy
Jackson, infatti, mi tornavano in mente alcune opere d’arte contemporanee in cui il Mito
è stato riattualizzato.
“[…] Afrodite — rispose
Grover, in tono sognante. — La dea dell’amore.
— Ma non era sposata con qualcuno? — chiesi. — Con Efesto, mi pare.” ➔ Durante il mio viaggio di nozze, mi trovavo presso il Palazzo dei Normanni a Palermo in Sicilia, e proprio qui, era ospitata una mostra d’arte
contemporanea. Tra le opere esposte, risaltava VENERE CON STRACCI di
Pistoletto.
Osservate l’immagine (ho
scattato io stessa la foto)!
Come ci ricorda Grover,
Afrodite (Venere) era la Dea dell’Amore. Un suo attributo fondamentale era
proprio la bellezza.
- Eppure, in quest’opera, è posta frontale a noi, come se stessimo guardando una statua classica oppure di spalle?
- Notate che il suo volto è rivolto verso un cumolo di stracci che tra l’altro sono più alti di lei (della sua maestà)?
La compostezza si confronta
con il disordine che spesso, predomina la nostra vita. Annabeth ricorda a
Percy: “Afrodite non va esattamente pazza per il talento e il cervello, mi sono
spiegata?” Questo dimostra come, di
fronte l’ansia da prestazione e la smania di perfezione, forse è meglio
ricordarci che siamo Esseri Umani e anche se viviamo ‘tra un caos di stracci’,
quegli stracci sono colorati, creativi, vivi. Per cui non è l’apparenza
(l’aspetto della Venere) che recherà soddisfazione ma la sostanza di chi siamo
e di come agiamo.
Ps. La Venere con gli
Stracci è considerata un’opera di Arte Povera perché utilizza materiali
facilmente reperibili. Ma se andiamo ancora più a fondo, l’utilizzo di tali
materiali può essere anch’esso una metafora dedicata a quanto la semplicità sia
una cosa meravigliosa! Non dimentichiamo che Percy ha una penna come (che si trasforma in) in arma e consegna a sua madre una 'scatola' a lui recapitata dall'Olimpo (comunque oggetti di uso quotidiano).
“Prima che ve ne andiate, che ne direste almeno di posare per me?” (Zia Em) ➔ Presso la Galleria Borghese di Roma, nell’estate del 2021, fu ospitata la mostra di Damien Hirst, un Artista veramente singolare nella sua arte. Tra le opere in mostra, LA TESTA DI MEDUSA.
Osservandola, si vede un reperto archeologico documentato e inventariato nel cartellino espositivo.
- Ma secondo voi, si tratta di verità o di finzione?
- È veramente un reperto antico oppure è stato pensato e prodotto per ‘posare’ e sembrare tale ma poi rivelarsi tutt’altro?
Ps. Anche se non vi ho dato
una risposta diretta, Damien Hirst ‘accompagna’ il visitatore alla scoperta di
un mondo secondo me migliore delle dimensioni 3d o virtuali. È un mondo che appena si inizia a percorrere, inconsciamente sembra giusto, corretto e accettato perché si hanno le
proprie conoscenze e convinzioni. Eppure, all’improvviso può stravolgere. Io
personalmente ho assistito allo sconvolgimento collettivo e vi assicuro che, è
vero: non tutto è come sembra!
Zia Em, infatti, si rivela
essere Medusa, la quale sotto altre sembianze, è riuscita quasi a ingannare Percy
e i suoi amici.
Nell’ambito storico
artistico mi trovo spesso, anche con alcune mie amiche che hanno intrapreso un
percorso artistico diverso dal mio, a dibattere continuamente sull’archeologia
e sull’arte. Dal canto mio, io sono del parere che l’arte sia unica a 360 °:
l’arte classica ha avviato la strada verso le contaminazioni medievali, il
‘bello’ moderno etc. Ma questa forse resterebbe solo un ‘rudere’ se oggi non ci
fossero artisti e critici d’arte disposti a studiarne e valorizzarne l’esistenza
e il loro potenziale anche nella nostra società.
Percy Jackson, nel suo
ripercorrere la storia classica e riattualizzarla mi ha ricordato che il
passato non è sepolto ma riemerge nei comportamenti dell’Uomo. Noi, abbiamo una
possibilità, ‘una decisione: dobbiamo solo trovare il coraggio’!
Titolo: PERCY JACKSON E GLI DEI DELL'OLIMPO - IL LADRO DI FULMINI (I Volume) - 384 pagine
Autore: Rick Riordan
Editore: Mondadori
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