UN GRAMMO DI FELICITÀ AL GIORNO
Siri Østli
⭐⭐⭐
Fie è una donna
depressa che vive isolata in un appartamento periferico lontano dal marito e
dal figlio, privata persino del proprio lavoro.
Le sue giornate non hanno colori - se non qualche sfumatura di blu ‘perché a Carl Christian piaceva solo il blu’ – ma sono accompagnate dal ticchettio di quella scatola contenente le pillole che per lei sono come un oasi di pace e calma.
“[…]nulla aveva significato qualcosa per lei, fintanto che poteva starsene in pace con le sue pillole e scivolare via, giorno dopo giorno, in uno stato di dormiveglia.[…]”
Sua sorella Sara però, anche se lontana, vuole aiutare Fie a ritornare alla vita stimolando in lei azioni e reazioni. Per farlo inventa un Calendario dell'Avvento che, dal 1° dicembre in poi, le assegna ogni giorno un compito pratico.
“Ti serve un piano […] Qualcosa che ti faccia andare avanti. Che ti faccia alzare dal letto al mattino. E anche uno scopo. E qualcuno che ti dica cosa devi fare […] Avrai un calendario dell’Avvento.”
Fie accetta la proposta: inizierà così un altro percorso che la porterà a rivalutarsi fisicamente e mentalmente, a reinventarsi e a scoprire come la vita - tramite l'amicizia di un amico a quattro zampe, un'infatuazione, una presa di posizione - è meravigliosa e meritevole di essere (ri)vissuta!
Ho approcciato questo romanzo tramite la scelta di lettura effettuata per gennaio dal Gruppo di Lettura organizzato da Cara Carissima Me insieme a Confidenze Librose: una lettura sicuramente scorrevole ma dal mio punto di vista, a volte, un tantino scontata.
Ho trovato originale l'idea di creare un Calendario dell'Avvento su misura (ad personam), pensato proprio per le esigenze di Fie ma quello che secondo me è mancato è stata una caratterizzazione maggiore dei personaggi e una descrizione più dettagliata di situazioni e accadimenti.
Ad esempio, quante informazioni si carpiscono su Trym, Jens, Lykke e Peder?
- Riguardo a trym, si accenna a un divorzio con conseguente perdita di lucidità mentale. Ma nel suo approccio con Fie non ho percepito quel feeling che dovrebbe legare due persone che iniziano a piacersi: la loro storia, per me poco definita, perde di qualità e impedisce a chi legge di sentirsi coinvolto quanto invece estraneo.
- Lo stesso accade con Likke e Peder: credo che lasciare quella suspense finale su loro due sia un modo curioso di stimolare la fantasia di chi legge (pensando a probabili finali) ma quanto sappiamo di Peder, del suo silenzio e della sua vita?
- Per quanto riguarda Jens, nulla da ridire sul suo comportamento infantile (che può caratterizzare giovani individui) ma come si definisce il suo personaggio? Quando si accennava a Jens, avevo l’impressione che in realtà non fosse suo figlio quanto un’apparizione per la celerità con cui pronunciava quelle solite parole di circostanza.
E’ evidente che l’autrice usa degli espedienti davvero interessanti che avrebbero reso l'intreccio narrativo meno scontato, più sentito e coinvolgente se solo fossero stati più elaborati e approfonditi.
Sono comunque rimasta stupita da come, quello che oggi è un cioccolatino o regalo al giorno ma solo per 24 giorni, possa trasformarsi in un concetto di autostima e rinascita personale.
Non posso fare a meno di chiedermi come sarebbe ricevere un messaggio audio oppure una notifica WhatsApp magari da più persone a cui tengo, ogni giorno dell'anno con questo stesso intento!
Vorrei provarlo!
Titolo: UN GRAMMO DI FELICITA' AL GIORNO - versione cartacea 372 pagine/ versione digitale 411 pagine
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