IL PICCOLO PRINCIPE


IL PICCOLO PRINCIPE (Antoine de Saint - Exupéry)

Editore📚: Tascabili Bompiani

⭐⭐⭐⭐⭐


 A seguito di un dirottamento aereo nel deserto del Sahara, un pilota incontra uno ‘strambo’ bambino che gli chiede di disegnargli una pecora. Dopo vari tentativi, il pilota disegna una scatola all’interno della quale, gli dice, è contenuta la sua pecora e finalmente il disegno viene accettato. Inizia così un dialogo tra i due e il bambino gli racconta di vivere solo su un asteroide insieme a tre vulcani e una rosa di cui lui si prende costantemente cura. La pecora gli serve per farle brucare gli arbusti dei baobab che rischiano di crescere e soffocare il suo pianeta. 

In questo viaggio spaziale, il Piccolo Principe incontra:

  • Asteroide 325: un re il cui manto di ermellino occupava tutto il pianeta
  • Asteroide 326: un vanitoso che gli chiede di ‘battere le mani l’una contro l’altra’ per essere applaudito, ammirato e lodato
  • Asteroide 327: un ubriacone che beve ‘per dimenticare la vergogna di bere’
  • Asteroide 328: un uomo d’affari che è convinto di ‘possedere le stelle, per essere ricco al fine di comperare altre stelle se qualcuno le trova’
  • Asteroide 329: un uomo che accendeva (buongiorno) e spegneva (buonasera) un lampione ogni minuto
  • Asteroide 330: un geografo ‘troppo importante per andare in giro. Non lascia mai il suo ufficio, ma riceve gli esploratori, li interroga e prende appunti sui loro ricordi. E se i ricordi gli sembrano interessanti, fa fare un’inchiesta sulla moralità dell’esploratore.’
Il Piccolo Principe così giunge sulla Terra dove incontra un serpente, un giardino pieno di rose, una volpe, un controllore, un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete ed il pilota a cui racconta la sua avventura.

Il pilota che non riesce in un primo momento a riparare l’aereo e ha anche terminato le scorte d’acqua, si avvia, insieme al Piccolo Principe, alla ricerca di un pozzo e scortolo riescono a dissetarsi.

“Un po' d’acqua può far bene anche al cuore …è tutto pronto: la carrucola, il secchio e la corda … noi svegliamo questo pozzo e lui canta …” 

Il giorno seguente, il pilota tornò al pozzo come promesso e trovò il Piccolo Principe seduto sul muretto intento a parlare col serpente che al loro primo incontro gli aveva confidato la sua capacità di ricondurlo a casa.

Il Piccolo Principe però sa che il pilota soffrirà per questo distacco e proprio per questo gli fa un regalo: “Quando tu guarderai il cielo … tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!”

Il Piccolo Principe “cadde dolcemente come cade un albero”.

Mi ha colpito in particolar modo l’incontro tra il Piccolo Principe e la Volpe:

“Se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica a l mondo.” 

La parola addomesticare mi trasmette un senso di domestico inteso proprio come casa ovvero come luogo a cui apparteniamo. La casa non è solamente l’insieme di mura in cui noi soddisfiamo i nostri bisogni primari come mangiare, bere, dormire ma è anche l’insieme di affetti di cui questa si compone anzi sono proprio questi su cui si pongono delle solide fondamenta da cui partire e costruire quei legami che permetteranno di tenere intatte le fondamenta nonostante le crepe del tempo. Infatti, la volpe aggiunge: “Bisogna essere molto pazienti”.

Inoltre, aggiunge: “Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora. Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità … Ci vogliono i riti … è quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore …”

Mi rivedo in quanto insegna la volpe al Piccolo Principe perché anche io vivo di ‘riti’ e sono momenti unici che rendono la mia vita unica e speciale. Quando ho un appuntamento importante ad esempio vivo quei momenti con attesa e trepidazione e più il tempo passa, più la distanza si accorcia, più l’emozione aumenta e questo mi capita soprattutto quando sono insieme alle persone più importanti della mia vita. 

L’essenziale è invisibile agli occhi!

È la prima volta che leggo questo racconto e a mio parere una ‘semplice’ lettura non basta a esplicare la profondità del messaggio contenute in queste pagine. Terrò questo libro sempre a portata di mano perché sono certa che contenga ancora così tanti tesori che merita davvero di essere scavato con attenzione. 

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