IL MAIALINO DI NATALE (J. K. Rowling)

 

IL MAIALINO DI NATALE

(J. K. Rowling)

⭐⭐⭐⭐



Nella vita di Jack, in cui si susseguono cambiamenti importanti, esiste una certezza chiamata Mimalino.

Mimalino, è ‘un maialino di pezza […]’ con ‘le zampette soffici della misura giusta per asciugare una lacrima’.

Ma se a causa di un momento di rabbia, Mimalino scompare, può un altro maialino di pezza sostituirlo?

“Pensavano che un pupazzo nuovo potesse essere come Lino, il che dimostrava quanto poco avevano capito”.

Jack, rivuole a tutti i costi il suo Mimalino … è la Vigilia di Natale e per lui ‘c’è la possibilità di rivare il suo maialino’. Quindi, insieme a Nat, il suo nuovo maialino, parte per un’avventura magica che li porterà in Città fatte di Cose come:

  • Usa e Getta
  • Dove Sarà Mai
  • La Landa degli Illacrimati
  • La città dei Rimpianti
  • L’Isola dei Diletti
  • La Tana del Perdente

Per Jack questo, non sarà solo un viaggio alla ricerca di Mimalino ma anche una scoperta introspettiva di sé stesso e del mondo che lo circonda che saprà insegnargli a guardare oltre l’apparenza delle cose, apprezzandone l’esistenza e i loro valore.

Anche questa volta, J. K. Rowling ha saputo trasportarmi in un vortice di emozioni toccanti e commoventi. Poter leggere questo capolavoro in collaborazione con la casa editrice Salani è stato veramente emozionante.

Mentre leggevo le avventure di Jack e Nat, avevo l’impressione di trovarmi anch’io nei vari luoghi in cui s’intrufolavano per cercare Mimalino: non si trattava di semplici posti e oggetti ma bensì di quelle che sono proprio le emozioni che fanno parte dell’essere umano. Ad esempio, quando la stanza di Jack e alcune cose che essa contiene – ma non tutte – prendono vita, Nat gli spiega che questo avviene perché ‘non hanno molte delle sue emozioni dentro di sé. È questo che sveglia le cose. L’uso delle emozioni umane che assorbono.’

Infatti, ho trovato veramente ingegnosa l’idea della scrittrice di dare la parola a degli oggetti ‘usa e getta’ di cui noi forse neanche ci preoccupiamo di dove finiscano, anzi sono cose così comuni che rimpiazzarle è un attimo. Si pensi ad esempio, alla BATTERIA.  

“Io non sono mai stata usata” dichiarò cupamente Batteria. Avrei pensato di contare qualcosa in più per la famiglia. […] In fondo è Natale.”

Vi sembrerà assurdo ma mi sono messa nei panni di questa Batteria e mi sono immaginata praticamente nuova, carica eppure dispersa in un angolo della casa magari a causa del disordine o della disattenzione.  Siccome sono stata dimenticata e lasciata lì, mi hanno sostituita da un’altra batteria, ricomprata appositamente per svolgere il mio stesso lavoro.

Di fronte questa circostanza che potrebbe sembrare normale, capiamo il valore delle cose che abbiamo? Le teniamo da conto?

Può sembrare una sciocchezza, ma in tempi dove si parla di riciclo e riutilizzo per favorire la sostenibilità del pianeta, dare valore a quello che acquistiamo, utilizzandolo nella maniera corretta sino la fine per evitarne lo spreco, potrebbe essere veramente un aiuto che, nel nostro piccolo, forniamo al Pianeta.

Inoltre, la parola data agli oggetti comuni riesce ad indagare l’animo umano scuotendo la mente e il cuore in modo tale che pensieri ed emozioni possano così incontrarsi al fine di stimolare riflessioni educative e costruttive. Questo avviene ad esempio, quando Nat spiega a Jack che dal momento in cui è stato scelto dal Negozio di Giocattoli, è ‘stato Vivificato’.

“Le emozioni entrano dentro di noi […] La vivificazione è quando capiamo davvero per cosa siamo stati fatti”.

Capire davvero per cosa siamo fatti è una riflessione che mi tocca nel profondo in quanto non è stato facile per me trovare la mia strada. Pensare di essere relegati solo a un ruolo e di conseguenza fare quello a cui gli altri ci indirizzano non significa essere VIVI.

  • Possiamo sminuirci e permettere agli altri di approfittarsi di noi (proprio come la Batteria che sperava di essere utilizzata almeno a Natale) e distruggere la nostra autostima

oppure

  • Possiamo fare di meglio affidandoci alla “Speranza […] che sembra un po' stramba ma di grande lealtà: moltissime Cose ha messo in salvo di già. […] un’amica più adatta non avrei.” La Speranza può essere la forza motivante che ci permetterà di credere in noi stessi, avere sogni nel cassetto e realizzarli. L’esito potrebbe essere positivo o forse negativo ma intanto, quello che conta è provarci perché, ricordiamoci che i Rimpianti sono proprio dietro l’angolo.

Pensiamo a Jack che all’improvviso si è trovato in una dimensione sconosciuta: avrebbe intrapreso lo stesso questo viaggio se non avesse avuto la minima speranza di riabbracciare il suo Mimalino?

Tra le Cose che Jack conosce, ce ne sono alcune ‘immateriali’ che però, coi nostri comportamenti contribuiamo a materializzare come ad esempio Finzione. Finzione racconta che il suo proprietario, per ‘paura di un bullo sentì la necessità di reinventarsi fingendo di essere chi non era “ma col passare del tempo il mio proprietario cominciò a sentire la mia mancanza sempre meno. Lentamente si rese conto che era meglio dire la verità e farsi voler bene per come era davvero. […]”

Ho provato pena per Finzione: da una parte è un sollievo che il ragazzo sia tornato sui suoi passi ma dall’altra, essa, nonostante sia stata creata a causa di una situazione ingiusta e sbagliata come il bullismo, sarà perduta per sempre. È incredibilmente forte l’impatto emotivo che situazioni come questa appena citata, possono avere su chi ne è vittima. In modo decisamente fine, J. K. Rowling vuole ulteriormente sensibilizzarci verso un problema sociale che ormai è all’ordine del giorno e che coinvolge soprattutto le fasce più giovani. Di fronte al cambiamento che la vittima manifesta non possiamo far finta di nulla ma è fondamentale avvalersi dell’aiuto messo a disposizione per fronteggiare la situazione. So che a parole è facile perchè lo pensavo anche io quando a scuola ero bullizzata! Anche la mia mente creava la sua Finzione ma poi mi rendevo conto che per combattere il mio nemico questa non bastava, avevo bisogno di un aiuto concreto per cui ho cominciato a tutelarmi chiedendo aiuto. Quante volte anch’io ho pianto abbracciata ai miei peluche … ma quelle lacrime e quegli abbracci non sono stati vani perché alla fine ho vinto la mia battaglia!

Il Maialino di Natale non è solo un racconto natalizio, ma una lettura così piacevole da condurci per mano in questo viaggio in cui le Cose che incontriamo sono una metafora delle nostre emozioni e allo stesso tempo uno specchio in cui guardarci e analizzarci. È un invito a riflettere sulle nostre priorità e sul valore che diamo sia alla nostra vita ma anche ai nostri affetti. Inoltre, l’avventura vissuta da Jack, Lino e Nat ci ricordano che tutti abbiamo bisogno di coccole e comprensione per cui, anche noi stringiamoci forte a chi amiamo, perché è proprio in questo abbraccio e ‘odore’ che troveremo la certezza e la sicurezza di non essere soli e abbandonati ma ci sentiremo veramente a casa.



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