LA CORTE DEI MIRACOLI
(Kester Grant)
⭐⭐⭐⭐
“[…] Per proteggersi i Miserabili della città istituirono Nove
Corporazioni: i Ladri, i Mendicanti, gli Assassini, i Giocatori d’azzardo, i
Mercenari, i Contrabbandieri, le Prostitute, i Mangiatori d’Oppio e gli Uomini
di Lettere. […] I Signori di ciascuna Corporazione si riunirono per creare la
Corte dei Miracoli, legati […] da leggi che avevano scritto loro stessi.”
La giovane Nina Thénardier, per essere protetta dalla cattiveria
paterna, trova riparo nella Corte dei Miracoli, presso la Corporazione dei Ladri
divenendone membro e figlia. Non sarà più Nina ma la Gatta Nera, le cui
capacità e abilità non passeranno inosservate nella Corte dei Miracoli.
Tuttavia, avere un ruolo in una corporazione non le impedisce
di odiare il Signore della Corporazione
della Carne, Tigre, che per lei è un’ombra costante e una minaccia da
eliminare.
“Ha tolto valore alla legge. L’ha messa alla prova e l’ha
trasformata nel suo giocattolo.”
Ma la legge della Corte dei Miracoli non ammette eccezioni e Tigre
sembra intoccabile.
Ma questo basterà a fermare Nina, la Gatta Nera, dalla sua vendetta?
Kester Grant, tramite il suo romanzo, ci trasporta indietro nel
tempo, in una Francia post-rivoluzionaria e in un’ambiente che forse ci è noto
tramite i romanzi di Victor Hugo come, ad esempio, Notre Dame de Paris oppure IMiserabili tanto che tra coloro che fanno parte delle Corporazioni troviamo Valjean
e anche Thénardier.
Quando ho
deciso di leggere questo romanzo non sapevo cosa aspettarmi anzi, questa volta
è stato proprio il titolo ad incuriosirmi e con mia grande sorpresa, non sono
riuscita a smettere di leggerlo se non quando sono arrivata alla conclusione.
La scrittura è scorrevole e la narrazione avvincente. Inoltre, mi ha colpita la
quantità di personaggi presenti nel romanzo e l’attenzione che la scrittrice
mostra per ognuno di loro, descrivendone dettagli e caratteristiche che li
rendono ciascuno unico nel suo essere ed esistere. Essi vivono all’ombra di
loro stessi e del mondo che li circonda, secondo la Legge marchiata sulla loro
pelle; ogni giorno lottano per la sopravvivenza e sono costantemente
‘inghiottiti dall’oscurità’. La vita li ha resi quelli che sono!
Mi sono
sentita vicino a Nina: mentre leggevo l’evolversi della sua vita tra la Corte
dei Miracoli e le strade della città, ero lì a fianco a lei che la vedevo
muoversi agile e silenziosa nella notte proprio come un gatto ma allo stesso
tempo timorosa e solitaria. Per quanto sapesse di essere costantemente tenuta d’occhio
e protetta, era consapevole che la sua battaglia, ‘la sua caccia’, sarebbe stato
solo un suo fardello e di nessun altro e l’avrebbe portato avanti nonostante
tutto e tutti.
Nina – la Gatta
Nera – rappresenta tutte quelle donne che non hanno potuto scegliere la propria
strada, ma nonostante questo, hanno fatto il possibile per rafforzarsi e sono
riemerse. Come Nina, non sempre hanno trovato un aiuto immediato ma hanno
dovuto avere pazienza e fortificare sé stesse considerando le circostanze
sfavorevoli non come pietre d’inciampo ma come momenti in cui elevarsi al fine
di migliorarsi e maturare le proprie consapevolezze. E’ normale avere paura,
non è una vergogna: Nina, anche se la nasconde, percepisce spesso quest’emozione
e per lei è anche una protezione perché le affina i sensi e la rende ancora più
vigile e attenta.
Per quanto
spesso ci si possa sentire sole in questo cammino, non è detto che il nostro
esempio passi inosservato. Ad esempio, proprio all’interno della Corte dei Miracoli,
c’è un personaggio alquanto enigmatico che risponde positivamente al cambiamento
che Nina mette in atto: è Montparnasse. Non voglio nascondere che Montparnasse
mi ha inquietato inizialmente soprattutto per la sua ferocia assassina eppure,
nonostante sia a suo agio nell’ombra (lui appare sempre da posti che siano poco
visibili, oscurati e bui) riesce a ‘staccarsi dall’oscurità’.
“Vengo
travolta da un’ondata di stanchezza e, quando mi cede il ginocchio sano,
Montparnasse si stacca dall’oscurità. Afferrandomi per la vita […].”
“Andiamo”
dice Montparnasse “I Morti ci stanno chiamando”.
Cosa vi fa
venire in mente il concetto di STACCARE?
A me dà l’idea
di prendere qualcosa tra le mani e levarlo con forza da dove si trova.
Molto
probabilmente, per Montparnasse, riuscire a ‘staccarsi’ da un modo di essere
che rappresenta una certezza e una costante nella sua vita, non è semplice
anzi, è un vero e proprio stravolgimento. Significa esporsi (mettersi in luce),
mettersi in discussione, rivalutare la propria scala di valori e agire di
conseguenza lasciando che sia anche il cuore (oltre la mente) a guidarlo.
“[…] Sento il
suo cuore battere quando gli poso il capo sul petto.”
Dal mio punto
di vista, La Corte dei Miracoli, nell’essere un romanzo ucronico, si apre a varie
letture interpretative che coinvolgono proprio l’Essere Umano e la sua psiche. Infatti,
l’impressione che ho avuto è stata quella di trovarmi a contatto non solo con i
Miserabili ma con degli stadi d’animo (a volte contraddittori) che spesso
caratterizzano la nostra esistenza. È una storia che ci permette di empatizzare
con noi stessi entrando in contatto con le nostre emozioni e i nostri sentimenti.
È proprio per questo che la consiglio a chiunque abbia un obbiettivo da
raggiungere nella propria vita o delle scelte importanti da valutare perché la
storia di Nina, la sua pazienza e la sua tenacia, sono certa, potranno ispirarvi.
Inoltre, se vi sentite soli, spaesati e impauriti sappiate che alla Corte dei
Miracoli, c’è un posto anche per Voi e chissà che questo viaggio non sia uno
sprone a trovare invece la vostra strada!
#caracarissimame
#mondadori #lacortedeimiracoli #kestergrant #narrativacontemporanea
#genereucronico #ucronia #letturapertutti #books #libri #bookblogger
#bookblog #bookstagram #bookstagramitalia #booklover #bookcommunity #booklove
#bookreview #recensioni #reading #reader #read #leggere#libridaleggere #libriconsigliati #librichepassione
#writer
Commenti
Posta un commento