LA SERA, IL GIORNO E LA NOTTE (Octavia E. Butler)

 

LA SERA, IL GIORNO E LA NOTTE

(Octavia E. Butler)

⭐⭐⭐⭐



Avete mai sentito parlare di SPECULATIVE FICTION?

Grazie alla lettura del libro LA SERA, IL GIORNO E LA NOTTE edito dalla Casa Editrice SUR, proposta dalla mia libraia del cuore responsabile della libreria IL PENSIERO MERIDIANO, per il suo magnifico gruppo di lettura online, da lettrice ho potuto scoprire e approcciare con un genere a me sconosciuto ovvero quello della Speculative Fiction. Non conoscevo questo genere letterario in cui si combinano insieme elementi fantascientifici, utopistici, futuristici che aprono profonde riflessioni sull’esistenza umana e il suo ruolo nel mondo.

Inoltre, è la prima volta che leggo un’opera scritta da Octavia E. Butler: per cui la conoscenza di un’autrice nuova aggiunta alla scoperta di un genere mai letto comprendente dei racconti ha provocato in me delle emozioni alquanto contrastanti. Quando il libro è arrivato ed ho aperto subito il pacchetto, mi sono chiesta subito: riuscirò a leggerlo? Non sarà stata una scelta azzardata come proposta di lettura?

Vi confesso che la copertina è stata d’aiuto in quanto a me è piaciuta tantissimo. Non so a voi che impressione ha dato (o darà non appena avrete il libro tra le mani), ma a me ha ricordato tantissimo le rappresentazioni di Hokusai, il quale nella sua vita artistica, nonostante il passare degli anni, si poneva sempre obbiettivi di crescita e maturazione, come se la sua vita non dovesse mai finire. In un certo senso, con questi racconti distopici e futuristici, la scrittrice ci porta nel futuro, ricordandoci che noi esseri umani siamo mortali ma l’esistenza e il suo evolversi nel tempo sono universali per cui inevitabilmente si potrà progredire o regredire.

Il libro si compone di 7 racconti e due saggi. La premessa della scrittrice è stata per me fondamentale perché l’ho considerata proprio una sfida tra me stessa e Octavia E. Butler:

“La verità è che odio scrivere i racconti. Provarci mi ha insegnato più cose di quante volessi saperne sul senso di frustrazione e disperazione. Eppure […]”

Alla parola EPPURE ho detto a me stessa che a qualunque costo avrei portato a termine la mia lettura e mi sono stupita di perché oltre ad averla conclusa, ho continuato a ripensarci e rifletterci per giorni e tutt’ora che sto scrivendo la mia recensione non posso fare a meno di pormi domande e cercarne le risposte.

Poter riassumere ogni racconto sarebbe impensabile perché spoilererei quanto accade e non voglio farlo. Quello che invece, farò (spero di riuscirci) è trasmettervi le mie sensazioni nella speranza che, se deciderete di leggerlo, possa crearsi tra noi uno scambio d’opinioni.

Per scelta personale, ho letto i racconti seguendo l’ordine del libro e ho avuto l’impressione che la scrittrice partisse da un futuro distopico, lontano da quello che noi siamo abituati a concepire, per arrivare ad un’umanizzazione spiritualizzata e più comprensibile. Mi sono chiesta, dopo alcune riflessioni fatte durante il gruppo di lettura, cosa sarei riuscita a estrapolarne se invece li avessi letti in ordine sparso visto che i racconti non per forza seguono una sequenza cronologica ma si prestano anche ad una libera lettura. Spesso ho sottovalutato le raccolte di racconti non considerandone invece le potenzialità intrinseche ma quest’esperienza mi ha dimostrato il contrario perché i racconti di O. E. Butler, per i temi da essi trattati, meritano il tempo giusto per essere letti, apprezzati e metabolizzati. Ad esempio, leggendoli mi sono chiesta: perché una figura maschile in un futuro utopistico dovrebbe concepire? Perché una malattia costringe le persone a perdere l’uso della parola? Perché chi soffre di disturbi mentali – nello specifico DGD – non può concepire figli altrimenti questi stessi rischierebbero la fine dei propri genitori? Non ci sono possibilità di recupero? L’unica possibilità, in questo futuro, è per forza accettare il proprio ruolo ‘senza avere scelta’?

Octavia. E. Buttler tramite i suoi racconti apre uno stargate, tramite il quale specchiarci nel futuro e darci così la possibilità, non di arrenderci a quello che sarà, ma di essere noi gli artefici del nostro destino proprio come lo è stata lei. Nei due saggi, infatti, si racconta in qualità di scrittrice e ci raccomanda: “Perseverate!” Per cui, è evidente che è lecito difendere i nostri diritti ed è giusto rispettare la diversità in ogni sua forma perché se una società riesce in questo allora raggiunge veramente il suo scopo ovvero esistere al fine di cooperare per il bene comune.

Consiglio vivamente la lettura di questo libro sia a chi ama le raccolte di racconti e la Speculative Fiction ma anche a chi come me, non ne ha mai sentito parlare. Inoltre, se anche a voi piace argomentare, ricercare spiegazioni e motivazioni che aspettate? La raccolta di racconti non è voluminosa e si presta per essere letta non per forza tutt’insieme ma anche gradualmente e nell’ordine che preferite. Se deciderete di leggerlo, durante o a conclusione della vostra lettura, dibattiamone insieme al fine di crearne un’esperienza costruttiva.



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