CRONORIFUGIO
(Georgi Gospodinov)
⭐⭐⭐⭐
Gaustin, per tutti
coloro che stanno perdendo o hanno perso la propria memoria, a Zurigo, crea la
'CLINICA DEL PASSATO': un rifugio strutturato per piani nei quali riproduce,
nella maniera più fedele possibile, i decenni passati.
In questo modo le
persone hanno la possibilità di non perdersi completamente nell'oblio dell’abbandono
e della dimenticanza ma la prospettiva di (ri)vivere nel passato aggrappandosi
a quei ricordi che ancora lì mantengono VIVI.
"L'esperimento
consisteva in questo: costruire [...] un tempo protetto. Un cronorifugio. [...]
una finestra nel tempo e che là vivessero i malati ma anche i loro cari."
L'idea di Gaustin,
oltre che psico-sociale, si rivela interessante anche da un punto di vista
politico tanto che in Europa viene indetto il primo REFERENDUM SUL PASSATO in
cui ogni nazione può scegliere in che decennio potersi catapultare per ricominciare
una nuova vita ma all’insegna di un passato (forse) migliore.
Ma una tale
decisione tiene conto veramente di tutti i pro e i contro che un cambiamento
epocale come questo comporta?
Si possono dimenticare sia ’incertezza che la
paura del futuro ritornando (semplicemente) al passato?
Cronorifugio è
stata veramente una scoperta in tutto e per tutto: mi sono sentita proprio come
Marty e Doc nella loro macchina del tempo ma indietro, nel PASSATO.
E’ un passato sia
universale che personale:
- universale perchè è inscindibile dalla storia che forse abbiamo letto sui libri ma trascurato e magari dimenticato. Anzi, nel momento in cui una nazione torna indietro nel tempo, non solo si stravolge ma deve necessariamente ricontestualizzarsi in una situazione che non gli appartiene. Non potrà scegliere cosa accettare o cosa no ma sia il bene che il male farà parte della sua storia.
- personale perché volente o nolente, prima o poi, col passato facciamo i conti.
"Da dove
proviene questa mia ossessione per il passato? Perché mi trascina indietro come
un pozzo su cui mi sono sporto? [...] Cosa è rimasto là che non sono riuscito a
cogliere? [...]"
Mentre sono qui
che scrivo le mie sensazioni, ho ancora l’impressione di essere ‘ferma’ in quel
tempo che pur non essendomi anagraficamente appartenuto, in qualche modo mi
rappresenta perché sono una persona che è sempre vissuta di ricordi: alcuni
conservati in una scatola ed altri (intangibili) nel cuore. Insomma, ho anche
io il mio cronorifugio.
Spesso, mi guardo
intorno e basta uno sguardo ad un oggetto oppure sentire un profumo per
attivare un ricordo passato: è questione di un attimo e mi trovo immersa
altrove, in quel contesto che sto rimembrando. A volte sorrido mentre altre mi
commuovo ma quando ritorno coi piedi per terra stranamente mi sento più VIVA.
"Finché hai
memoria, tieni lontano il passato. [...]Finché il fuoco della memoria arde, tu
sei il padrone. [...]"
Sono convinta che
non possiamo fare a meno del passato ma allo stesso tempo, non possiamo camminare all’indietro, ma dobbiamo andare avanti, vivere il presente e costruire dalle
ceneri un futuro migliore.
Ringrazio la Casa
Editrice Voland per avermi dato l’opportunità di scoprire e apprezzare una
lettura così profonda, introspettiva e immersiva. E’ stato un viaggio in quel tempo che scorre
inesorabile: sia fuori ma anche nell’interiorità umana che è alla costante ricerca di
risposte e soluzioni.
Se anche noi ci
sentiamo come la figura disegnata in copertina, ovvero se stiamo camminando all’indietro perchè il passato ci attanaglia con una forza tala quasi da stritolarci impedendoci di muoverci in avanti, allora questa lettura fa per noi: se abbiamo paura, il nostro cronorifugio vi sta aspettando ed è proprio da qui che possiamo ripartire!
Autore: Georgi Gospodinov
Editore: Voland Editore
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