GLI OROLOGI NELLA STANZA DI MIA MADRE (Tanja Stupar Trifunović)

 

GLI OROLOGI NELLA STANZA DI MIA MADRE

(Tanja Stupar Trifunović)

 ⭐⭐⭐⭐



 “Nella sua stanza, se ti guardi intorno, ci sono almeno quattro orologi […] Mia madre era ossessionata dagli orologi, sebbene negli anni non avesse mai avuto fretta. Cerco di penetrare i segreti di questa sua ossessione. Sceglieva solo quelli più rumorosi, con le lancette il cui movimento si sentiva chiaramente. […] Che cosa la eccitava e incantava di questo strano e rumoroso ritmo del tempo?”

Una Donna scrittrice e il suo alter ego Ana, vivono un momento critico in cui tutto (vita e lavoro) è irrealizzato e incompiuto. Tornare nella propria casa d’infanzia riattiva degli ingranaggi passati, legati al rapporto tra lei e la sua famiglia e in particolare con sua madre, per ‘disseppellire gli scheletri’ che le attanagliano l’animo e riuscire così a sentirsi ‘in qualche strana maniera felice’.

Leggere questo romanzo non è stato né facile né difficile ma ha richiesto il TEMPO necessario per essere sia metabolizzato che interiorizzato. Non è un caso che il titolo sia proprio ‘Gli OROLOGI nella stanza di mia madre’ perché il denominatore comune tra la protagonista, il suo alter ego, e la sua famiglia è proprio questo ritmo costante scandito dall’inesauribile movimento delle lancette che continuano a girare nel tempo e nello spazio nonostante l’incompiutezza e l’incertezza di situazioni ed eventi.

Il tempo, per la protagonista diventa  così una questione sia introspettiva che catartica: ad esempio, per la protagonista, l’essere incompleta e incompiuta nel suo lavoro di scrittrice, non impedisce al tempo di fermarsi ma al contrario, attiva un processo autocoscienziale che la riporta in quel passato che  necessariamente deve toccare con mano ritornando proprio nella sua casa d’infanzia da cui ricordare e ricostruire un puzzle che coinvolgerà sé stessa, il  rapporto con sua madre e il resto del mondo.

Mi ha particolarmente affascinato questa dimensione così intima del tempo che non è fatta solo di ore, minuti e secondi. Anzi, nell’ etimologia della stessa, c’è proprio il concetto di divisione, separazione: d’altronde, è proprio col tempo e nel tempo che volente o nolente, di fronte alla realtà dei fatti ci capacitiamo, accettiamo e se siamo mentalmente pronti ci allontaniamo. Oltre a questo (scusate la mia deformazione professionale), ho pensato (e giocato) con la parola TEMPORALE. Infatti, tra le lettere che compongono questo vocabolo c’è proprio la parola tempo: proprio come questo fenomeno atmosferico che sa essere improvviso e scombussolante, la vita è fatta di quel vento, di quei fulmini e precipitazioni, che forse ci colgono inaspettati, ma alla fine la speranza si concretizza con un cielo limpido e sereno.   

 Io credo che in questo romanzo, l’incedere incessante del tempo, sia necessario al fine di permettere alla nostra protagonista (e anche a noi lettori) un tentativo di ritrovamento di sé stessa. Dalla tempesta interiore che la riporta a sviscerare quei rapporti complessi con il mondo circostante, il tempo comincia ad assumere una propria ritmicità, segue una sua musicalità e la protagonista inizia finalmente a capire la necessità di dedicarsi del tempo per ricordare, per soffrire, per arrabbiarsi, per capire e per uscire da questa dimensione onirica dove tutto sembrava buio e statico ma in realtà era vivo, doveva solo essere elaborato. Tutti potremmo essere lei, e vivere in questo bilico temporale dove non vorremo ricordare e metabolizzare (forse perché in quei momenti ci sentiamo ingestibili e quasi non ci capiamo) ma, per esperienza personale, so per certo che questo è il primo passo verso una propria consapevolezza, compiutezza e una vita migliore. Mettiamoci a nudo, usiamo la scrittura come mezzo di liberazione interiore e se necessario chiediamo aiuto perché non è mai troppo tardi!

“[…] Sono appena uscita dalla pancia del lupo. […] Ho aperto la porta di casa e ho detto: sono tornata. […]”


Titolo: GLI OROLOGI NELLA STANZA DI MIA MADRE - 160 pagine 

Autrice: Tanja Stupar Trifunović

Editore: Voland 

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