UN MARITO IDEALE (Oscar Wilde)

 

UN MARITO IDEALE

(Oscar Wilde)

⭐⭐⭐⭐


Cosa ne pensate delle opere teatrali?

Io non sono un’appassionata del genere ma l’opera che ho appena letto mi ha piacevolmente stupita.

Grazie a delle challenge di lettura, ultimamente mi sto mettendo in discussione e questo comporta anche uscire dalla mia zona di confort. Proprio per questo, consigliata anche dalla mia cara amica, mi sono dedicata alla lettura dell’opera teatrale UN MARITO IDEALE scritta niente meno che da Oscar Wilde.

Conoscevo Oscar Wilde per il suo romanzo IL RITRATTO DI DORIAN GRAY, che tra l’altro è l’opera più studiata, dibattuta e analizzata a scuola. Non mi aspettavo certo di ritrovarmi tra le mani una commedia così intrigante e divertente dallo humor veramente travolgente.

Ecco che, aperto il sipario, faccio la conoscenza di Sir Robert Chiltern e sua moglie Lady Chiltern:

  • Sir Robert, un uomo apparentemente impeccabile, dalla retta moralità, un esempio nella società e nella politica del tempo
  • Lady Chiltern, una donna avente dei ferrei valori morali, devota a suo marito e dedita all’adulazione e all’amore per quest’ultimo

A ‘disturbare’ la loro vita è Lady Cheveley, la quale senza nascondere la sua sfacciataggine, ha tutte le carte in regola per ricattare Sir Robert e mettere in crisi il suo matrimonio.

In questo scenario, è l’intelligenza, l’arguzia e l’ironia di Lord Goring a sistemare ogni cosa al giusto posto

Non voglio spoilerarvi come questo avviene ma posso dirvi che, il tutto si svolge tra scene ed equivoci esilaranti che inevitabilmente ci strapperanno un sorriso. Quando le nostre labbra si inarcheranno all’insù però non potremo fare a meno di ricordare a noi stessi che la vita prima o poi ci mette con le spalle al muro e quei macigni che tenevamo dentro di noi nascosti, una volta scoperti, diventano così pesanti da riuscire quasi a schiacciarci. Di fronte al fatto compiuto ci rendiamo conto di quanto siano fondamentali e importanti per Noi le persone che amiamo, che nonostante tutti e tutto sono al nostro fianco. Proprio in virtù di questo cosa faremo? Perdoneremo? Ci sacrificheremo? Cosa significa sacrificarsi per l’altro?

Quando ho accettato la sfida di leggere quest’opera teatrale, mi preoccupavo di non avere abbastanza immaginazione da calarmi nelle parti dei personaggi e nell’ambientazione. Eppure, grazie alla semplicità dei dialoghi e alla narrazione logica e lineare sono riuscita a immedesimarmi in quell’epoca libertina fatta soprattutto di parvenza e apparenza.

Devo confessare che inizialmente Lord Goring non mi era simpaticissimo anzi, il suo stile di vita così fannullone e perditempo, non rientrava nei miei canoni di UOMO. Ma vederlo poi all’opera come amico per aiutare Sir Chiltern e scoprire quella sua parte umana ferita e tradita, mi ha fatto ricredere. Anzi, è stato la prova lampante che spesso, quelli che noi consideriamo casi disperati, hanno la possibilità di mettersi nuovamente in discussione.

Insomma, Credo che Oscar Wilde, tramite Lord Goring e la sua ironia verso la vita, ci abbia ricordato che LE APPARENZE INGANNANO: non è un’etichetta sociale e una perfezione apparente che ci rende migliori ma la verità.

Non dimentichiamoci: 

ciò che è ‘ideale […] sembra una cosa dell’altro mondo.’

Siccome viviamo in un mondo che vive soprattutto di apparenze e giudica secondo un proprio criterio, l’opera di Oscar Wilde, rimette ciascuno di noi al proprio posto ricordandoci che tutti siamo utili ma nessuno è indispensabile. Si apre così un sipario e in questi quattro atti noi non siamo solo spettatori ma anche protagonisti che possono scegliere il proprio ruolo: reciteremo passivamente o vivremo attivamente?

 

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