UNA VITA NUOVA
(Fabio Volo)
⭐⭐⭐⭐⭐
Che
significato dareste alla parola VIVERE?
Se vi
chiedessero di elencare la vostra Scala di Valori o le vostre Priorità cosa
indichereste in cima alla vostra lista?
Sono
proprio queste alcune domande che Paolo è ‘costretto’ a porsi durante un
viaggio e dalle quali non può più fuggire.
Milano:
Paolo ha una vita che agli occhi di familiari e amici è (apparentemente)
perfetta: un lavoro economicamente soddisfacente, una famiglia completa (moglie
e figlio) e una routine appagante. Eppure, Paolo sa, che una volta varcata la
porta di casa, quella sicurezza svanisce perché ad attenderlo ci sono solo la
frustrazione e la noia di una quotidianità alla quale ormai è rassegnato.
Infatti, sta vivendo una crisi matrimoniale oltre che personale.
“[…] Eravamo dentro un silenzio stanco e piatto.”
L’idea
del viaggio gli si presenta quando, per fare una sorpresa a suo padre, decide
di ricercare e ricomprare, una vecchia spider rossa a cui il suo vecchio era
particolarmente affezionato ma che per esigenze aveva venduto. Riuscito
nell’intento parte da Milano per Ceglie, in Puglia, al fine di prendere il
veicolo e ritornare a casa.
Ad
accompagnarlo è proprio il suo amico Andrea e quello che doveva essere un
semplice viaggio di ritorno si trasforma in un momento di catarsi e maturazione
per Paolo: sono proprio la vicinanza, le parole, le esperienze di vita vissuta
di Andrea e di suo fratello Nicola a condurlo in un vortice di dubbi,
riflessioni e sfoghi tramite cui riesaminare la sua vita, accettare che non è
perfetta e che fa acqua da molte parti.
“Le persone sono quello che sono, possono anche non piacerti, ma
non devono fare quello che vuoi o che ti aspetti da loro.”
Proprio
da qui Paolo potrà scegliere se continuare a silenziare i suoi pensieri e le
sue emozioni oppure rimettere insieme i pezzi della sua vita.
“[…] la vita si è riaperta a cose nuove. […]”
Con
questo romanzo, Fabio Volo mi ha veramente toccato il cuore: più andavo avanti
con lettura e più avevo l’impressione che in quelle righe le mie emozioni
prendessero forma.
So
cosa significa perdersi nella noia della propria routine, non avere stimoli e
rimanere con le mani in mano sperando in un cambiamento che tarda ad arrivare.
È frustrante e angosciante non essere in grado di impostare la propria vita
come si vorrebbe soprattutto quando in gioco ci sono i sentimenti e le aspettative
altrui.
Mi ha
colpito Paolo perché in quella smania di perfezione e programmazione ho rivisto
me stessa. Il risultato? Non sono perfetta e ancora non riesco a organizzarmi
come vorrei. Negli anni questo mi ha causato non poca ansia, il che ha reso
necessario per il mio bene psico-fisico affrontarla e oggi:
- continuo a non essere impeccabile ma accetto e apprezzo questa parte di me perché come confermano anche le persone che mi sono intorno, sono più tranquilla
- ho bisogno anche del mio disordine per studiare e lavorare; senza di esso non sarei me stessa, sarei forzata e mi sentirei fuori luogo
- ho smesso di compiacere gli altri e ho imparato a dire NO. Con i miei NO anche io dico agli altri quando sono infelice, insoddisfatta, contrariata. Non scendo più a compromessi e non reprimo i miei pensieri.
Insomma “[…] Meno bravo, più vero […]”
Accettare
i propri limiti comporta vergogna, confusione e paura proprio come succede a
Paolo. Ma una cosa è certa: la vita non si ferma, non si resetta e gli
imprevisti non hanno intenzione di chiederci il permesso anzi ci piombano
addosso senza possibilità di replica. Per cui siamo noi che scegliamo se morire
pur essendo vivi oppure VIVERE DAVVERO, SEMPRE!
Con il
suo romanzo, Fabio Volo, intona proprio un inno alla vita, incitandoci ad
apprezzarne ogni sfumatura non solo bianca o nera ma anche colorata. È proprio
in questa varietà che, se cerchiamo attentamente, troveremo il vero significato
della nostra esistenza, perché si sa, “La vita è un momento strano.”
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