LA BESTIA (A. Zavarelli)

 

LA BESTIA

(A. Zavarelli)

  


 C'era una volta un castello incantato ...

 No, la nostra storia non inizia così anzi, c’è un “caos accecante”.

“[…] una volta amavo la musica. Adoravo cantare. […] Voglio solo chiudere. Un ultimo spettacolo. […] Poi […] potrò andare avanti. Una volta per tutte.”

Per la giovane e famosa musicista Isabella ‘tutto è troppo rumoroso e troppo veloce’: suo padre è sparito (sarà vivo o morto?), il suo manager sta approfittando della sua fama, vorrebbe approfittare anche di lei e a sua insaputa qualcuno, marchiato nella pelle e nell'anima la sta spiando ...

Sopraffatta da tutto questo, vorrebbe scappare, ma anche quando le vie di fuga sembrano libere, è proprio davanti a lei che si cela il vero pericolo:

Javier!

  • Chi e Javier? 
  • Perché la rapisce? 
  • È possibile domare la BESTIA che da sempre vive in Lui?

“[…] Mi chiedo come aprire un varco tra le alte mura che ha costruito intorno al suo cuore.”

Non ero nella pelle quando, la mia più cara amica, mi ha proposto come regalo questo retelling in quanto ispirato alla mia fiaba preferita in assoluto ovvero La Bella e la Bestia. Tuttavia, lo avevo lasciato sul comodino fin quando anche il suo momento non è arrivato e pagina dopo pagina mi sono lasciata andare sino la fine (non ho proprio contemplato la possibilità di lasciarlo in sospeso anche solamente fino il giorno dopo). 

La trama non era affatto come l'immaginavo anzi, l'impatto iniziale è stato un tantino 'inquietante' soprattutto quanto si ha a che fare con una BESTIA, in tutto e per tutto, nel vero senso del termine.

Anzi, non posso nascondere quanto mi abbia sconcertata la prima parte e questo non perché non sia abituata al dark romance quanto invece sentire impellente la necessità di chiarire i miei dubbi: accettare e capire oppure no la 'vendetta' di Javier e la 'resa' di Isabella a tutto ciò che all'improvviso e senza preavviso l'ha travolta?

Io ho sempre considerato nel mio ideale mentale l'eroina de La Bella e la Bestia come una DONNA alla ricerca di un di più ma non avrei mai pensato a quel di più come invece A. Zavarelli lo racconta. Infatti, per quanto a volte risulti estremo, non posso giudicare Isabella, i suoi pensieri e le sue scelte perché in un certo qual modo (anche se in circostanze e contesti diversi) anche a me è capitato si sentirmi accerchiata, senza vie di fuga e avere come soluzione 'temporanea' l'incertezza del salto in quel vuoto nel quale non sai se è dove troverai solamente il buio oppure, chissà, magari uno spiraglio di luce.

“Lui è […]la luce e il buio. Il conforto e il dolore. Il tormento e la pace. E non riesco ad immaginare di non averlo qui con me. […]”

LA BESTIA, proprio secondo la morale insegnarci dalla fiaba a cui è ispirato, va letto andando oltre le apparenze, osservando cosa si cela in quel susseguirsi di situazioni e chi sia veramente l'artefice di quanto accade: Javier, la sua mente contorta oppure la prigionia a cui il suo cuore è stato costretto? 

“Sorride. E mi spaventa più di qualsiasi altro suo sorriso. Perché non c’è nulla dietro. È morto. Senz’anima.”

Mi ha intrigato il fatto che nell'alternarsi del punto di vista sia di Javi che di Isabella, in cui risalta sia la crudeltà bestiale ma anche la bontà umana, le azioni sbagliate e ingiustificabili, non sono nascoste ma palesate nell’insieme di cause, effetti e conseguenze che, volente o nolente, impattano la mente umana. Questo ci pone nella condizione di scegliere se giudicare immediatamente oppure valutare attentamente: è vero che le persone spesso manifestano nel loro modo di essere e nel loro carattere, quello che la loro vita ha somatizzato nel corso del tempo ma non per questo sono condannabili in eterno. 

“Mi ha visto per quello che sono. Ha visto il mio lato peggiore. Ha avuto il coraggio di sperare. È la sua speranza si è trasformata in polvere.”

Con la giusta e buona disposizione d’animo, si può migliorare, lavorare e plasmare quello che sino ad ora ha ostacolato un buon rapporto con sé stessi e con gli altri. Le conseguenze delle azioni passate resteranno, ma il beneficio recepito dal mettersi in discussione e dall’ aver agito di conseguenza sicuramente donerà sospiri di sollievo e farà sì che lo sguardo non sarà più rivolto verso il basso, ma indirizzato davanti a noi dove la strada prosegue e la vita continua. Anche NOI, in questo percorso, col nostro atteggiamento propositivo e il nostro esempio, possiamo fare la nostra parte, proprio come Isabella verso Javier.

“[…] puoi trattenermi o puoi uccidermi. Perché non posso continuare a vivere senza di te. E non posso continuare a vivere con te come mia prigioniera. […] Devi scegliere se rimanere al mio fianco o […] avere la tua vendetta”.

 Javier e Isabella non sono semplicemente la BESTIA e la BELLA ma simboleggiano esplicitamente la POSSIBILITÀ, il MIGLIORAMENTO e la RIUSCITA

 Non è un 'vissero felici e contenti per sempre' ma “trattiamo sempre ogni giorno come se potesse essere l’ultimo. […] insieme superiamo ogni ostacolo che la vita ci mette davanti. […] nulla può spezzare quelli che sono già stati spezzati come noi.”



Titolo:   LA BESTIA -  388 pagine 

Autrice: A. Zavarelli

Editore: Grey Eagle Publications


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