MEMORIE DI UN’AVVENTURIERA
Liberamente ispirato alla vita di Aphra Behn
(Emanuela Monti)
⭐⭐⭐⭐⭐
"[...] E chissà che le sue virtù plebee
dell'umorismo, della vitalità e del coraggio, che le diedero l'ardire di
guadagnarsi da vivere [...] Non vengano celebrate magari da qualche grande
ingegno del gentil sesso [...]"
In un momento della Mia Vita che per Me significa
CAMBIAMENTO e CONSAPEVOLEZZA, non poteva esserci lettura migliore di
questa!
Non conoscevo nei dettagli la vita di Aphra Behn e
anche quando anche io lessi il suo nome nello scritto di Virginia Woolf
intitolato UNA STANZA TUTTA PER SÉ non le diedi la giusta importanza,
atteggiamento di cui mi rammarico soprattutto alla luce di quanto
ho potuto conoscere di lei e della sua esistenza sia come Donna che come
Drammaturga.
Emanuela Monti ci fornisce un romanzo ISPIRATO alla
vita di A. Behn, una vita sulla quale 'si è detto e scritto di tutto. [...] i
biografi si accapigliano da secoli [...]', ma in questo caso, è proprio la
nostra protagonista che si racconta in un susseguirsi di situazioni che l'hanno
vista coinvolta in prima persona, su uno sfondo storico - sociale intrigato e
in crisi.
A. Behn è stata da sempre una Donna attiva che non
amava piangersi addosso ma agiva mossa dal suo istinto passionale e dalla sua
'avventatezza'.
- Collaborò come Spia a servizio della corona
- Fu amata e amò a sua volta
- Non sempre di soddisfatta di quelle scelte che si
rivelarono necessarie per la sopravvivenza sia personale che familiare.
Mise a frutto la sua capacità quale scrittrice e
drammaturga per necessità, per poter vivere ma forse è proprio in questa sua
fama che più si mise in discussione andando contro quel buon costume che
l'ipocrisia sociale tanto decantava ma in fin dei conti non applicava.
"Tutto ciò che chiedo è il privilegio per la mia
parte maschile, il poeta che è in me, di poter percorrere i sentieri fortunati
[...]"
Che forza in queste parole!
Era consapevole che essere una Donna Scrittrice la
poneva in svantaggio eppure, non fu una retribuzione nettamente inferiore e
trattamenti impari a trattenerla dal produrre le sue opere che ottennero
successo. Voleva mantenere quel 'nome e l'identità' che forse
avrebbe perso sposandosi e decise che la sua vita avrebbe preso una direzione
diversa scegliendo di mostrarsi in tutta la sua essenza.
"È quello che succede alle anime trasparenti, che
non nascondono debolezze e fragilità. Si mostrano per quello che sono, anzi,
per molto meno di quello che sono [...]"
Avere avuto l'opportunità di leggere la vita
'liberamente ispirata' ad Aphra Behn mi ha ricordato quanto sia fondamentale
per Noi Donne non sottovalutare mai la nostra capacità di pensare e agire
proprio come lei, la quale, pur agendo per dovere, non impedì alle sue emozioni
e ai suoi legittimi desideri (di fiducia e amore nell'altro) di fluire
liberamente. Fu proprio nel momento in cui 'si ritirò dal mondo che cominciò a
morire'.
Chiunque leggerà la sua storia sarà libero di
considerare la vita condotta da Aphra Behn più o meno discutibile oppure no, su
questo nessuno potrà sindacalizzare. Ma la bellezza di queste pagine, in cui
l'occhio s'incatena pagina dopo pagina, risiede nell’ autenticità e verità della
vita di una Donna che non si nascose di fronte alle sue imperfezioni, i suoi
rimpianti, le sue decisioni ispirando così altre DONNE a tenere care la loro
autostima e indipendenza.
Ringrazio la Casa Editrice IL RAMO E LA FOGLIA per
questa proposta di lettura che anche questa volta, nella sua scelta editoriale,
si è rivelata attenta sia agli interessi di lettori e lettrici che apprezzano
il romanzo e il genere biografico ma anche alle necessità della nostra società,
in cui urge fare sentire la propria voce contro la disuguaglianza e la
discriminazione di genere.
Romanzi come questi aprono la mente, educano alla
riflessione e favoriscono un dialogo in costante costruzione affinché la
lettura non sia solo un semplice passatempo ma anche un confronto con sé stessi
e con gli Altri.
"[...] E tutte le donne insieme dovrebbero
cospargere di fiori la tomba di Aphra Behn ... Perché fu lei a guadagnarci il
diritto di pensare ciò che ci pare ..."
Titolo: MEMORIE DI UN'AVVENTURIERA - 192 pagine
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