RITROVARSI
(Loriana Lucciarini)
“In Irlanda,
per tradizione, si crede che le stelle cadenti siano lacrime di fate […]”
Coleen
è una giovane donna che ha alle spalle un divorzio ma fortunatamente un lavoro
soddisfacente e una figlia, Emily, con la quale condivide un ottimo rapporto.
Quando
sua figlia Emily, alla Slot della fortuna di Starbucks, vince il biglietto per
il concerto dei Social Review (la band del momento) per Coleen qualcosa cambia:
il produttore della band è Connor, il primo amore di Coleen, conosciuto durante
il soggiorno dello stesso dall’Australia a Dublino per un viaggio studio.
Ma il loro
non era un amore destinato a crescere perché una semplice bugia innocente e
adolescenziale si trasforma in una tragedia, Coleen e Connor si perdono di
vista e le loro vite prendono strade diverse.
“[...] poi è
andato tutto a rotoli. Io e mio padre siamo diventati due estranei […] Forse
lui non era pronto a gestire una figlia adolescente e si è rivelato incapace di
starmi vicino.”
… Ma
quando Coleen rivede Connor e viceversa …
Potranno
gestire il rancore che copre quel sentimento sopito ma ancora presente nella
loro mente e nel loro cuore?
“A lui
fama e fortuna, mentre lei si era dovuta adattare a un’esistenza sottomessa
alle rigide regole paterne, subendo le continue lamentele e rimproveri del
genitore, mirati a sollecitare il senso di colpa. Era durata poco, però, perché
aveva trovato il modo di andarsene via.”
Ho scoperto
questa lettura per caso, inserendo come parametri di ricerca su Google, romanzi
d’amore ambientati a Dublino. Mi ha convinto il fatto che la penna era di una
scrittrice italiana e anche la necessità di una lettura piacevole e rilassante.
Inoltre, l’onda in copertina mi ha concesso un tocco di freschezza necessario
in questi giorni di calura estiva.
Una
lettura assolutamente scorrevole, lineare che non si perde in chiacchiere ma si
concentra sui chiarimenti essenziali. Ad esempio, essendo articolata in meno di
200 pagine, ho trovato efficace, il racconto che Coleen narra alla sua amica Patricia
in cui ci presenta Connor e le dinamiche di quanto accaduto la notte di San
Lorenzo. Quello che forse è surreale sono la serie di coincidenze che sembrano
in qualche modo forzare l’incontro tra Coleen e Connor, un incontro inizialmente
distante ma poi ravvicinato. Non mancano scene esilaranti che riguardano
soprattutto Patricia e Hans (il suo spasimante) che mi hanno fatto divertire e
soprattutto, sono assolutamente d’accordo con una frase detta da Patricia a
Coleen, quando insieme si stanno gustando un gelato con sopra i ‘biscotti Oreo
sbriciolati’: “Schifezze che fanno bene all’anima!” Anche io, nei momenti no,
concordo con questo mantra e soprattutto, altro che dolci!
Tornando
a Noi (riprendo la concentrazione su quello che sto scrivendo altrimenti non
resisto alla tentazione di sgranocchiare qualcosa e adesso non è il momento):
- Coleen è una donna che ha dovuto rimettere in discussione sé stessa, consapevole che alcune decisioni da lei prese in giovane età purtroppo non sono state poi così sagge ma l’hanno comunque resa migliore perché di fronte la necessità si è rimessa in gioco, ridandosi quella possibilità che aveva accantonato per amore di sua figlia, ma che anche in virtù di questo sapeva esserle utile. Coleen non è una Wonder Woman ma una donna che ha la responsabilità di crescere sua figlia, provvedendo a lei sia materialmente che emotivamente. Infatti, Emily, fa sport: mi aspettavo facesse danza e invece fa karate, uno sport utile alla difesa personale, importante anche per l’autostima, una consapevolezza che Coleen invece fatica a raggiungere.
“Ho
trentatré anni, un’adolescenza bruciata, tante responsabilità sulle spalle e
sono costretta a tirare avanti come meglio posso senza fermarmi mai […]”
- Connor invece, non è di tante parole anzi, quando tenta un approccio verbale percepisce il distacco di Coleen. A volte si sforza di fare quel qualcosa in più che in altri casi non farebbe, come mandarle un messaggio oppure lasciare il telefono in posti dove possa prendere per ricevere chiamate e messaggi di Coleen ma per quanto si sforzi, non riesce a sincronizzarsi con le emozioni di Coleen.
È proprio
questo incastro empatico che secondo me è mancato soprattutto verso la fine,
che pur se lieta, mi è volata sotto gli occhi, senza neanche il tempo di
rendermi conto di cosa fosse accaduto in quel tempo e come.
Tuttavia,
non posso negare l’impatto emotivo celato dietro la parola RITROVARSI, in quell’
“importanza di un incontro che è data dalle persone e da come queste
comunicano, dall’emozione che si genera […]” Quando ci (ri)troviamo con
qualcuno non è la quantità ma la qualità del tempo e del momento che viviamo
insieme. Ecco perché di fronte l’assenza e il silenzio forse è meglio fare un
passo indietro, anzi, io direi un passo avanti, chiedendo scusa, e concedendo a
noi stessi e agli altri un’altra meritata possibilità.
Titolo: RITROVARSI - 158 pagine
Autrice: Loriana Lucciarini
Editore: Le Mezzelane
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