IL LABIRINTO DEGLI SPIRITI (Carlos Ruiz Zafón)

 

IL LABIRINTO DEGLI SPIRITI

 (Carlos Ruiz Zafón)

 



Anche per me questo viaggio è terminato: a malincuore ho riposto il libro in libreria, vicino i suoi precedenti ma più osservo quest'ordine (apparente) e più sento l'esigenza di perdermi ancora e ancora in quest'epilogo che per me è oculatamente e intensamente ingarbugliato.

Anche qui, nuove presenze umane - Alicia Gris, Mauricio Valls e Victor Mataix - che ora incombono prepotenti e imponenti e si uniscono al 'ritorno' di D. Martin, Julian Carax, Isabela, Fermin e il loro indissolubile legame con la Famiglia Sempere.

  • Perché Alicia conosce Fermin?
  • Come mai quel luogo così segreto - IL CIMITERO DEI LIBRI DIMENTICATI - fa parte dei suoi ricordi?
  • E quell' Angelo (una statuina) contente un indirizzo (finalmente la resa dei conti è arrivata) da chi proviene originariamente? Chi gliela ha donata?

“[…] una statuetta bianca di una decina di centimetri d’altezza. […] Era di gesso dipinto e rappresentava un angelo con le ali spiegate.  […] Il torso della statuetta sembrava perforato e vuoto. Passandoci sopra il dito, un piccolo sportello si aprì e Alicia vide che all’interno c’era un compartimento nascosto.”

     “Era uno dei suoi giocattoli preferiti […] Lo nascondeva in casa e io dovevo trovarlo. Era un gioco che facevamo insieme”

Sono proprio questi dettagli che mi hanno permesso di trovare una ‘logica’, in una storia che conclude una saga, ma si pone anche in maniera ‘autonoma’ lasciando al lettore o alla lettrice la scelta se iniziare dal principio o meno questa storia. Dal mio punto di vista, le rivelazioni qui riportate e che snodano situazioni, circostanze e sospetti a cui inevitabilmente ci si abitua trovandosi coinvolti con la Famiglia Sempere, perderebbero tutta la loro suspance se si leggesse solo l’ultimo volume e non la storia dal principio.

“[…] I romanzi che compongono questo ciclo sono legati attraverso personaggi e fili argomentativi che gettano tra loro ponti narrativi e tematici, sebbene ciascuno di essi offra una storia indipendente e chiusa in se stessa […] possono essere lette in qualunque ordine o separatamente, consentendo al lettore di esplorare il labirinto di storie accedendovi da diverse porte e differenti sentieri, i quali, una volta riannodati, lo condurranno nel cuore della narrazione.”

È proprio questa la forza e la bellezza di questo epilogo: alcune verità per me ‘incomprensibili’ se non quasi impossibili che però avevo quasi accettato, all’improvviso crollano di fronte la pazzia e la follia di un uomo che pur di non accettare una perdita, pretende di vederla rinascere per poi morire con lei per sempre. Mi sono chiesta se quell’amore impossibile tra David e Cristina non fosse poi un’ossessione talmente eclissante da impedirne la visuale vera e reale chiamata Isabella, una giovane donna, aspirante scrittrice, alle prese con un arduo combattimento tra il suo cuore e la sua mente.

Cosa sarebbe stato giusto fare alla fine di tutto?

In tutto questo, le verità svelate, di cui la stessa Alicia è portatrice e protettrice, influiscono direttamente su Daniel, logorato non solo dai dubbi che poi dissipa, ma da quel senso di vendetta che, in fin dei conti, non lo libera dal peso che l’incertezza gli ha gettato addosso.

Sono del parere che, C. R. Zafon, ci abbia voluto mettere di fronte le tante sfaccettature che la follia può assumere nella nostra vita: una malattia, una delusione (amorosa oppure personale) e un imprevisto, sono elementi inevitabilmente destabilizzanti. Ma è il nostro atteggiamento di fronte al problema che può fare la differenza!

Aggrediamo il problema oppure noi stessi e chi ci è vicino?

David Martin, aveva permesso al suo stato fisico e mentale di prendere evidentemente il sopravento, non accettando i limiti che queste circostanze gli imponevano a tal punto da voler a tutti i costi vivere una situazione al di là dell’immaginabile (confesso che per me accettare la sua pazzia ancora mi rimane difficile, ma di fronte l’evidenza e la concretezza di tutti i fatti narrati, non posso che assecondare tale ipotesi).Al contrario, Daniel, ha lottato contro il problema ritenendo necessario per la sua pace mentale e quella della sua famiglia trovare un compromesso.

“[…] Sentendo che non gli restava più rancore nell’animo e che per la prima volta […] si era svegliato con il ricordo che lo avrebbe accompagnato per il resto dei suoi giorni, il volto di sua madre […]”

Non so se io sarei riuscita a gestire una situazione emozionale del genere: come riuscire a equilibrare il lato pratico della vita col lato umano?

Zafon, insieme ai suoi personaggi - parte intrinseca della storia - mette in luce proprio come sia possibile una certa armonia tra gli opposti: si pensi ad esempio a Bea, la quale ha un carattere completamente differente da Daniel, è una donna contabile, attenta e pratica; oppure a D. Martin e Isabella.  Quando l'equilibrio tra loro diventa precario la  situazione invece sembra precipitare.

IL LABIRINTO DEGLI SPIRITI si pone proprio come un salire e scendere di emozioni (mi è tornato in mente un disegno che usarono con me durante una visita medica) e in questo oscillare si pone poi un’andatura costante, ovvero la nostra vita fatta sia di gioie che di dolori ma nel complesso una fonte inesauribile di risorse che possono modificarsi e rigenerarsi proprio come Fermin che, prende il posto di Isaac, nel Cimitero dei Libri Dimenticati.

Se io avessi la possibilità di lasciare un libro in questo luogo, ne lascerei uno inedito che scriverei proprio per quel luogo. Mi augurerei che chiunque ne entrasse in possesso, fosse consapevole, di avere tra le mani una storia, che però, non per forza sarebbe una fonte di distruzione o involuzione ma bensì di rinascita e crescita. E' proprio ‘con le parole che possiamo scoprire chi siamo davvero’Dipende tutto dal punto di vista con cui leggiamo e approcciamo a quelle pagine che ci accompagneranno per minuti, ore, giorni … o forse per tutta la vita!

“A volte la vita ci regala un angelo custode.”




 Titolo:  IL LABIRINTO DEGLI SPIRITI -  828 pagine 

Autore: Carlos Ruiz Zafón

Editore: Mondadori

 

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