“[…] Non avrei mai pensato di poterlo
fare, ma la nuova Monica non ha più paura di nessuno.”
MI PIACI DA MORIRE
Monica è una donna - italiana, single,
trentenne, depressa a causa di una relazione conclusasi nel peggiore dei modi -
che vive in America: il suo sogno nel cassetto è diventare una scrittrice
magari famosa ma a quanto pare la strada è ardua e complicata. Per cui,
nell’attesa di realizzarsi, si adatta a fare altro per vivere e condivide la
sua esistenza con Sandra e Mark, che oltre ad essere due coinquilini sono per
lei anche una famiglia. Ma all’improvviso, la sua vita incontra
una svolta: nel negozio in cui lavora, entra un uomo, Edgar, che rimane
ammaliato da lei e si dà il caso che sia anche direttore di una casa editrice.
Insomma, per un’aspirante scrittrice
non potrebbe presentarsi un’occasione migliore: il suo libro è in fase di
stesura, la casa editrice è disponibile per la pubblicazione …
Cosa manca?
A
si, un colpo di fulmine fra Monica ed Edgar …
L’AMORE NON FA PER ME
Nonostante la differenza di età e
alcune vicissitudini, Monica decide di trasferirsi in Scozia da Edgar per
iniziare una vita insieme.
Ma quello che una scrittrice come lei fantastica
nella sua fervida immaginazione, viene stravolto da eventi ‘imprevisti’ che
mettono a dura prova la sua sanità mentale: la suocera invadente, le
sconcertanti manie di un Edgar traumatizzato che ancora non ha superato il
lutto della moglie e ovviamente le differenti abitudini che in una convivenza
non possono eludersi.
Tutto questo non è facile da digerire
soprattutto se dietro tante malsane abitudini si nascondono verità celate e mai
accettate.
L’AMORE MI PERSEGUITA
Monica, allontanatasi da Edgar, scopre
di essere incinta!
Il dubbio amletico però sorge
spontaneo: di chi è (visto che, durante la crisi precedente aveva incontrato
nuovamente il suo ex e purtroppo, pentendosi poi, era cascata nuovamente tra le
sue braccia come niente fosse)?
Ritorna in America, dove ricominciare e
rimettere in ordine la sua vita ma da sola e nel suo stato non è facile: la
necessità però si sa, aguzza l’ingegno e, anche se non ha cavalcato l’onda come
sperava, si adatta alla nuova circostanza iniziando a lavorare presso un bar.
Proprio qui, insieme al proprietario,
mettono a punto dei progetti per il locale che sembrano funzionare e
all’improvviso la creatività di Monica finalmente prende vita. Ad alimentare
questo momento, c’è Peter, il proprietario della casa in cui alloggia Monica,
il quale, entra in amicizia con le stessa.
Se avete visto Bridget Jones e Quel Mostro di Mia Suocera potete già farvi un'idea di Monica e delle sue vicissitudini!
Una lettura scorrevole, diretta e
ironica: un umorismo veramente apprezzato soprattutto per chi come me, si
rivede in Monica, nel suo essere svampita, sognatrice ma anche complessata.
Dal mio punto di vista, infatti, Monica
è un personaggio tutt’altro che semplice ma merita la giusta attenzione:
- ha un rapporto travagliato con i suoi
tanto da vivere lontano da loro e tenerli all’oscuro delle sue scelte
- la sua paura di essere abbandonata e
rimanere sola, spesso vengono scambiate per vittimismo e quando erroneamente le
viene fatto notare si sente ‘obbligata’ a rivalutare il suo punto di vista
riuscendo a stento e difficoltà ad esprimere le sue emozioni
- è una donna emotivamente impulsiva in
preda ai sensi di colpa e all’insicurezza
Monica non è una donna perfetta e credo che
questo sia proprio un punto di forza per tale lettura perché spesso siamo
abituate a donne forti, organizzate e precise.
Ma chi ha stabilito questo canone di
‘perfezione’?
Per me, che lotto costantemente contro
manie di perfezionismo, le quali mi rendono includente, conoscere Monica
insinuandomi nei suoi dubbi e nelle sue insicurezze, mi ha reso ancora più
stimolante sentirmi ‘imperfettamente’ umana e continuare a portare avanti i
miei progetti anche se non sempre sarò in forma al 100%. Non è facile accettare
il rifiuto, l’incomprensione, l’invadenza altrui ma di fronte situazioni
estreme che non per forza dipendono da noi, non abbiamo altra scelta che
affrontarle e poi, voltare pagina cominciando un nuovo capitolo.
Monica, pur avendo notato alcuni
campanelli d’allarme – un attaccamento materno esagerato, una sorta d’inganno
per cambiare il titolo al suo libro a sua insaputa, la mancata accettazione
della realtà – pensando di poter cambiare in meglio l’altra persona, ha fatto
di tutto per conoscere, scoprire e intervenire a favore di Edgar. Purtroppo,
per quanto la verità avrebbe dovuto giovare a entrambi, non ha fatto altro che
creare una frattura anche se, col senno di poi, le ha permesso di lasciare quel
sentimento incerto per una determinazione e consapevolezza personali certe e
sicure.
Ho imparato a mie spese cosa significhi
un amore insano ma purtroppo, se dall’altra parte non c’è la forza necessaria
di farsi aiutare e sostenere, non si può pretendere con l’insistenza di
risolvere il problema perché nell’idea ‘lo cambierò’ si rischia di ammalare se stessi. Le avventure sentimentali di Monica,
nell’effervescenza del loro brio, ci ricordano infatti, quanto per l’esistenza umana,
pur necessitando di amore (amare ed essere amati), sia fondamentale il giusto
equilibrio, tra Noi, il nostro amor proprio e gli Altri.
Per cui, se vi sentite sopraffatti da
persone care che magari pensano di fare il vostro bene e non riuscite a dire la
vostra, dedicatevi del tempo e leggete la storia di Monica, una donna che ha
trovato la sua forza intrinseca sentendo e subendo il parere, le pressioni e
l’atteggiamento altrui!
Buona lettura!
Titolo: MI PIACI DA MORIRE/L'AMORE NON FA PER ME/L'AMORE MI PERSEGUITA - 672 pagine
Autrice: Federica Bosco
Editore: Newton Compton
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