IN FUGA DA HOUDINI
(Kerri Maniscalco)
⭐⭐⭐⭐⭐
Il Dottor Wadsworth è ‘stato convocato negli Stati Uniti d’America
per un caso forense che sta mettendo in difficoltà le autorità locali. Per
risolverlo ha bisogno dei suoi migliori apprendisti: Audrey Rose e Thomas!
Non ero più nella pelle tanto che, mi sono gettata subito a
capofitto in quest’altra avventura, la quale però ha posto un ponte tra la
partenza e l’arrivo in America.
IMPARCAZIONE RMS ETRURIA: DIREZIONE AMERICA
Il Dottor Wadsworth, Audrey Rose e Thomas sono in viaggio
sul Transatlantico che li condurrà a destinazione: ad ‘allietare’ questa lunga
traversata ci pensa il Circo al chiaro di luna che ogni giorno si esibisce in
numeri ‘magici’, illusionistici, eclatanti ma anche (concettualmente)
inquietanti.
Tuttavia, l’uccisione di una giovane donna proprio durante
uno di questi spettacoli e il susseguirsi di altre macabre situazioni (il
ritrovamento di un arto nella gabbia dei leoni, un corpo infilzato apparso
durante un numero di magia etc.) crearà lo scenario perfetto per Audrey Rose e
Thomas ma stavolta non basterà ‘calcolare solamente l’equazione’ perché tra i circensi, sta volta, c’è anche Liza, la
cugina di Audrey Rose; inoltre, il Direttore di Pista, il sempre mascherato
Mefistofele, non vuole che questi avvenimenti danneggino la reputazione del suo
circo.
Perché Liza è coinvolta con il circo?
Chi è Mefistofele? Chi si cela dietro la sua maschera?
In questo mare in tempesta, fatto di onde e traversate,
indizi, domande e dubbi, Audrey Rose e Thomas saranno solo un’equazione oppure
anche un’emozione?
Anche questa volta, nonostante ancora non fossimo in
America, questa traversata si è rivelata:
- movimentata (il via vai delle persone, le loro perplessità, il loro scalpiccio, i momenti di panico e delirio)
e
- enigmatica (un susseguirsi di indiziati e la soluzione difficile da decriptare).
Mentre portavo avanti la lettura, io stessa ho cominciato a
sospettare della maggior parte delle persone presenti sulla nave, tanto che la
mia testa ha ipotizzato due scenari alla Agatha Christie: uno in stile Dieci
Piccoli Indiani in cui un soggetto riuniva sull’isola delle persone apparentemente
innocue e tra loro sconosciute, e un altro in stile Omicidio sull’Orient
Express (con la differenza che qui ci troviamo sopra un’imbarcazione) in cui un
gruppo di persone erano colpevoli di un omicidio (nel caso specifico più di
uno).
Anche se l’epilogo, in definitiva, non porta a nessuna di
queste mie teorie, alcuni elementi in comune con entrambe mi sono sembrati
evidenti come ad esempio, l’invito che avevano ricevuto alcuni ospiti oppure
quella vittima trafitta con delle lame più volte. Quando un romanzo riesce a
tenere attiva la mia mente permettendomi di ‘partecipare’ con le mie
supposizioni, per me ha raggiunto un obbiettivo importante quanto fondamentale conosciuto
come coinvolgimento.
Infatti, nonostante questo sia il terzo volume della serie,
l’autrice è riuscita ancora una volta a rendermi attenta e partecipe di quanto
stava succedendo, non direttamente in America, ma sulla nave che io,
proprio per questo prima definivo ‘un ponte tra la partenza e l’arrivo’:
infatti, anche questa circostanza, è utile per mettere alla prova le abilità
dei nostri protagonisti, i quali, credendo in una logica scientifica,
affrontano gli imprevisti con la forza, l’ardore e la determinazione della loro
giovane età facendo i conti però con l’ingenuità, i dubbi e la sconfitta.
Per quanto siano i migliori apprendisti, sono pur sempre
nella fase di apprendimento per cui, hanno ancora moltissimo su cui applicarsi:
l’impegno, la diligenza e la costanza che mostrano sia nello studio che nel
lavoro è per loro una scuola di vita perché AMARE non è dirsi un semplice ‘ti
amo’ o rubarsi baci e coccole fugaci, ma è un sentimento che di fronte a una
scelta, ci pone davanti la consapevolezza che senza l’altro, per quanto la
nostra vita andrà (e deve) andare avanti, sentiremo comunque una mancanza.
“Se vuoi andartene, non ti costringerò a restare. Non sempre
faccio o dico la cosa giusta, ma so che ti amo abbastanza da volerti lasciare
libera.”
L’amore non è un limite ma pone dei limiti entro cui ognuna
delle due parti non deve entrare: Thomas lavora secondo ‘equazioni’, Audrey
rose secondo ‘emozioni’!
Equazione ed Emozione, insieme, raggiungono un risultato?
“[…] Non riesce nemmeno a sbirciare dietro la tua maschera. Sei
probabilmente l’unica cosa che non è in grado di decifrare […]”
Come due cerchi che formano un insieme, queste troveranno un
punto di congiunzione ma non diventeranno mai una simbiosi: l’amore non è simbiotico
ma un’intersezione di due punti che, se vogliono, possono combaciare!
“Siamo già sgattaiolati per i vicoli di
Londra, abbiamo esplorato i sotterranei infestati di ragni di un antico
castello, siamo sopravvissuti a un circo letale…”
Titolo: IN FUGA DA HOUDINI - 552 pagine
Autrice: Kerri maniscalco
Editore: Mondadori
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