LA STORIA INFINITA
(Michael Ende)
⭐⭐⭐⭐⭐
Il giovane Bastiano Baldassare Bucci, trovatosi nella libreria del signor Coriandoli, è attirato da un libro ‘La Storia Infinita’ la cui tentazione è così forte che se ne impossessa furtivamente e decide di nascondersi da tutti e tutto in un angolo appartato, rifugiandosi proprio nella lettura di quest’ultimo.
Scopre così l’esistenza del Regno di Fantàsia: l’Infanta Imperatrice (sovrana di Fantàsia) a quanto pare è seriamente malata, sta rischiando la vita e con lei il suo impero. L’unica soluzione sembra risiedere in una giovane creatura di Fantàsia, Atreiu, che grazie al sostegno dell’Auryn (donatogli dall’imperatrice stessa) parte alla ricerca di una soluzione.
Ma se la soluzione non è quella sperata?
Se per salvare Fantàsia, occorre l’aiuto di un Essere Umano?
Bastiano si riscopre così non solo spettatore ma anche protagonista di un’avventura che metterà a seria prova la sua personalità, le sue decisioni oltre che l’esistenza del Regno di Fantàsia!
Poter riassumere un romanzo come la Storia Infinita per me non è semplice perché sono consapevole di aver (volontariamente) omesso nomi ed avvenimenti che s’intrecciano sia ad Atreiu che a Bastiano. Tuttavia, riprendere in mano questo libro, e rileggerlo alla mia età (lo lessi per la prima volta ad 13 anni), mi ha permesso di scoprirne altre sfumature che prima, per la giovane età e la mia voglia di sognare, non avevo neanche sfiorato.
Non ricordavo infatti, un Bastiano così complessato e anche ‘poco collaborativo’ all’interno della storia: sicuramente la sua insicurezza e inadeguatezza concorrono a renderlo forse insopportabile e anche antipatico. Ma in questo suo tentare di voler essere a tutti i costi chi non è, a tal punto da dimenticarsi la sua vita umana, non ho potuto non provare pena per lui: confesso che ho anche compreso i suoi sentimenti perché è capitato anche a me d’immaginarmi diversa da come sono, lontano dalle mie radici credendo che resettare il mio passato bastasse a sentirmi più forte e decisa. Eppure, nel momento in cui ero ‘convinta’ che questa fosse la scelta giusta, per quanto ‘un rumore può distruggere tutto’, quello che siamo stati ‘non può finire nel nulla’ ma farà sempre parte di Noi ed è proprio questo il punto di partenza per ritrovarci e migliorarci.
Ho trovato geniale l’idea di creare una storia nella storia in cui Bastiano non è l’unico protagonista, ma senza che ce ne accorgiamo ci troviamo complici, parteci e coinvolti in un’avventura che sembra non avere mai una fine tanto che, si legge spesso la frase ‘… questa è un’altra storia …’. Mi sono chiesta cosa si celasse dietro quest’espressione e non ho potuto fare a meno di rispondermi che forse, dietro quest’esortazione, si palesasse l’incoraggiamento dello scrittore verso il lettore a non fermarsi solamente alle righe scritte che gli occhi leggono ma anche all’andare oltre, al pensare, al mantenere viva la nostra curiosità stimolando l’immaginazione e la creatività … D’altronde, non è anche su questi fondamenti che si basa La storia Infinita?
Ho avuto il piacere di discutere questo romanzo durante un GDL organizzato in collaborazione tra la mia e un’altra reading challenge e confesso che, senza questo stimolo, non credo lo avrei riletto sia perché non sono tanto propensa alle riletture ma anche perché avevo dato il racconto per scontato. Ed ecco come le ‘convinzione’ di una lettrice possono tranquillamente essere confutate: non solo ho apprezzato rileggerlo insieme ad altre persone (inoltre, mica ricordavo tutto!) ma sono stupita di come, a lettura ultimata, io sia riuscita a estrapolare non un elenco di temi trattati nel libro quanto invece una parte di me stessa. Anche questa volta, un libro ha dato voce alle mie emozioni anche dove io forse non avrei osato addentrarmi: infatti, mentre sto scrivendo la mia recensione, la mano scrive dettata non solo dalla mente ma anche dal mio cuore il cui battito, tutt’ora emozionato, dà voce a queste parole che forse vi sembreranno scontate o troppo sintetiche, ma per me equivalgono a sentirmi come Bastiano che, nel momento in cui, acquistò consapevolezza di ciò che realmente stava accadendo, “tremò dallo spavento. In quel momento gli era accaduto qualcosa che mai aveva provato in vita sua”. A tali sensazioni io non posso (e non voglio) sottrarmi!
“Caro mio […] ci sono quei pochi che vanno in Fantàsia e tornano anche indietro. […] E questi risanano entrambi i mondi.”
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